venerdì 29 giugno 2007

Dedicate 5 minuti alla lettura di questo fumetto...

Ho partecipato alla scorsa edizione della 24 ore del fumetto, e dopo un'anno ho deciso di mostrare quel lavoro.
E' una sorta di Happening del fumetto.
E' istintivo, immediato, libero e divertente.
E' un'idea; in fondo è un pò il concetto che io ho di fumetto.
Non è realistico, non rispetta le leggi fisiche, presenta sporcature e sbavature.
E' stato fatto in 24 ore, chiaccherando e divertendomi con amici e altri autori.
Spero di aver trasmesso il mio divertimento nel farlo, e la storia... qualcuno rivivrà certe situazioni e certe realtà che ben conosce.
E per chi non lo capisse...
E' satira!



giovedì 28 giugno 2007

Silenzio...Parla Amleto 2

mercoledì 27 giugno 2007

Silenzio...Parla Amleto...



domenica 17 giugno 2007

Ho letto un blog!!! a be! si be! ma dai...





Non è un blog ma è un sito, www.michelemedda.com (Stipido è chi lo stupido fà) , si parla di arroganza di giovani autori, si parla di stupidità di giovani autori, si parla di sognatori che non arriveranno mai ad ottenere ciò che vorrebbero.
Io ho scoperto il mondo dei blog da poco, prima di fare fumetto (e ancora devo lavorare tanto) ho fatto mille altri lavori, e allo stesso tempo ho seguito un sogno.
Ho conosciuto Michele Medda tempo fà, stimo il suo lavoro ma non son daccordo sul suo modo di vedere il fumetto.
Per quanto mi riguarda il fumetto è un media che ancora non si è spinto oltre i suoi limiti.
Mi spiace contraddire il signor Medda, che cita il signor Cajelli, ma i fumetti non sono letti solo da chi li fà, forse basterebbe avere un contatto maggiore con il mondo esterno al fumetto per conoscere i numerosi lettori che non aspirano nient'altro che a godere della lettura.
Mi spiace contraddire anche il discorso sulle modifiche redazionali. In passato si è parlato di una modifica redazionale su dei disegni di un autore a parer mio mal riuscita.
Non credo che uno stimato e famoso autore non debba essere esposto alle critiche solo perchè ha anni di carriera in più.
Io posso stimare un autore, una casa editrice, una pubblicazione e rivolgere comunque delle critiche in fondo sono un lettore, nessuno deve ritenersi intoccabile o al di sopra delle parti.
Ognuno ha il suo modo di vedere il fumetto, ed è arrogante dire che la propria visione del mondo sia quella giusta.
E' vero che stupido è chi lo stupido fà, ma alla parola stupido si può sostituire una miriade di parole come arrogante, superbo, borioso etc attenzione.
A volte io stesso utilizzo il Blog in base agli stati emotivi, dico cazzate e vengo ripreso, a volte mi pongo delle domande a volte procedo per la mia strada, ma mi piace dire ciò che penso, perchè ho l'impressione di vivere una società in cui si ha paura di parlare e sinceramente questo mi spaventa molto di più di essere escluso da qualsiasi ambiente lavorativo.
Chi fà fumetto non lo fà per essere un impiegato statale, lo fà perchè lo ha dentro, come dice Vanna Vinci è una malattia, niente di più vero, per cui tutti i discorsi sul professionista impiegatizio ci stanno fino ad un certo punto. Io ho lavorato e lavoro a teatro e se non ero malato di fumettite vi assicuro che guadagnavo moooooolto di più del fumetto, quindi il discorso del fumetto è solo un lavoro non regge.
Michelangelo Buonarrotti era sempre in ritardo nelle consegne, come anche Caravaggio ma non si può negare che fossero artisti.
E' giusto consegnare nei tempi prestabiliti, essere attenti in che mano si disegna una pistola e come dare la giusta espressione dei personaggi, ma fra quelli che non rispettano queste regole ci potrebbe essere un Michelangelo del fumetto. Mai dire mai (per citare James Bond eh eh).
E per finire devo dare pienamente ragione a Michele Medda riguardo al discorso, se disegna quello perchè io non posso farlo, ha pienamente ragione e devo ammettere che ci son passato anche io ai miei tempi quando ero un giovine fringuello, se devo esser sincero lo pensavo e non lo esternavo. E' un discorso sbagliato, ora ho 35 anni e quardo gli autori in maniera diversa, analizzo le espressioni la dinamicità l'equilibrio, vado oltre lo stile, ma è un modo di osservare che avviene col tempo, quando sei più giovane sei colto da crisi di onnipotenza come è giusto che sia e sei convinto di aver inventato qualcosa che cambierà il mondo. E' sbagliato come modo di pensare, ma l'energia che uno ha in quei momenti difficilmente la ritrova più avanti, quindi abbiate pazienza con i giovani autori è giusto dire loro che devono lavorare e migliorare su certe cose e che la strada è ancora lunga, ma non bisogna distruggere, non serve a nessuno al massimo al proprio piccolo ego.
Di buono si può dire che finalmente grazie ai blog ci si confronta spesso su argomenti che riguardano il fumetto, il dialogo e la discussione permettono di risolvere dei problemi che attanagliano questo campo e di migliorne la situazione.
E come al solito infilo due miei disegni perchè il blog è mio e faccio quello che voglio eheh è un fumettino fatto anni or sono per divertimento personale.
Se non ci si diverte che fumetto è???

giovedì 7 giugno 2007

Piove ma è una splendida giornata! (metto un solo punto esclamativo perchè qualcuno si è lamentato)



Oggi ho terminato le prime 10 tavole a matita di Nemrod e ho ricevuto i complimenti di Andrea Aromatico e Fabio Celoni creatori della serie. Devo ammettere che anche io sono molto fiero del lavoro che ho fatto.
Quello che stò notando è la mia crescita professionale che stà stupendo anche me medesimo eh eh.
Devo ammettere che dare il meglio in questo progetto viene naturale, visto che lo staff è favoloso, professionale, motivato e stimolante dal punto di vista creativo.
Ma se qualcuno pensa che questa sarà la mia prima pubbicazione per la casa editrice Star Comics si sbaglia.
Ho fatto l'Uomo Ragno numero 74 del 30 Giugno del 1991.
Non ci credete? Ho le prove...

Questo è il disegno AHAHAHAHAHA...che pensavate...

Però mi hanno scritto un bel commento...anche il giorno ero felicissimo...
E per terminare il mio post vi avviso che tra breve uscirà L'Insonne n°10, 26 tavole dei Flashback sono mie, e tre in particolare mi piacciono da matti. Ringrazio Giuseppe Di Bernardo per avermi concesso di esprimermi liberamente.
In fondo a questo Blog vedrete una delle tre tavole de L'Insonne 10.

E lasciate qualche commento...non fate i genovesi.

sabato 2 giugno 2007

Pensando alla Sardegna...


Ho appena letto il post di un amico sardo che vive a Milano, Fabrizio Lo Bianco se volete potete linkare e andare a vedere il suo blog, e mi ha fatto pensare.
Ho pensato alla Sardegna al mio trascorso, alle persone che ho lasciato lì, che rivedo purtroppo non abbastanza spesso come vorrei.
E' dura riuscire ad allontanarsi da un'isola che ti coccola e ti riscalda con il calore del suo sole, ma allo stesso tempo cerca di uniformarti al suo modo di pensare, di concepire la vita.
Si perchè la vita sarda purtroppo non è soltanto sole e mare, è anche lavoro precario, conquista di un posto statale ottenuto in maniera feudale, tramandata di padre in figlio, di mezzi di trasporto che alle 22,30 smettono di funzionare, di un mare che si può raggiungere solo in auto, di anziani che non hanno di meglio da fare che oziare in una piazza ad attendere il loro turno, di chiacchere e pettegolezzi, di gara per essere più fighi dell'altro, senza sapere che c'è sempre qualcuno meglio di noi.
Io sono un pò fuggito, perchè non riuscivo a farmi capire, perchè non riuscivo ad uniformarmi perchè non capivo...
Si sento la mancanza, son stato lì una decina di giorni fà ed è stato come non esser andato mai via. La distanza ti dà una visione diversa di ciò che è importante, vedere mia madre così raramente mi fà capire quanto conti per me, sembrerà strano ma anche mio fratello con cui ho passato 20 anni della mia vita litigando e scontrandomi e spesso ignorandoci sento un legame più forte, avrei voluto passare più tempo con lui ma in dieci giorni avremmo passato insieme 4 ore in tutto se và bene. Mi rattrista sapere i miei genitori lontani da me, non vedendoli tutti i giorni, l'ultima volta sono passati 6 mesi, vedo crescere la loro fragilità e sento di mancarli.
Ma non potevo rimanere in Sardegna e non posso tornare, perchè forse ora non sarei così, probabilmente sarei diverso, più triste penso, mi sarei accontentato anche io di un posto di lavoro ottenuto da un parente e vivrei di locali, serate, bevute con amici e avrei perso i miei sogni.
In fondo la felicità non è dovuta al posto in cui stai, al numero di conoscenti che hai, a quanto sei figo e a quanto è sfigato un'altro rispetto a te... è l'equilibrio che riesci ad ottenere è la capacità di star bene in qualsiasi occasione.
Ricordo ancora quando stavo in casa dello studente a Sassari, un mese avevo vissuto con 50.000lire ero felice come non mai, avevo amici pieni di sogni, ci si divertiva con feste in casa e non avevamo bisogno che di un tavolo e quattro sedie...Io, Pietro , Siro e Samuele...bei tempi...
Ciò che mi ha rattristato di più in Saregna è stato vedere una notevole superficialità da parte di molti ragazzi, vedere solo il lato materiale della vita, denaro, auto e bei vestiti e critiche nei confronti dello "sfigato" che non poteva permettersi tutte queste cose...ma son felici? Questa è la domanda che mi pongo e probabilmente non avrò mai risposta, ed è questo il motivo per cui sono andato via, è vero che il mondo è tutto uguale ma almeno dove stò ora non son costretto ad uniformarmi e posso essere me stesso...
Ma amo e amerò sempre la mia isola...

Fabiano.