L'articolo lo trovate a questo link, http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=3158.
La Torino Comics se fosse stata organizzata all'interno del lingotto avrebbe di sicuro ottenuto il rispetto e la dignità di una manifestazione europea, ma in fondo siamo e rimaniamo il paese delle banane.
Si è parlato di ghetizzazione del fumetto, ma io non capisco cosa centri una fiera del libro con quella del fumetto, son due linguaggi differenti e si rivolgono ad un pubblico altrettanto differente.
Spero che gli editori di fumetti si rifiutino di intervenire ad un evento o una fiera in cui questo linguaggio diventa una sottocultura della scrittura o di qualsiasi altro media.
Non si deve richiedere la dignità e il rispetto senza credere per primi sulle potenzialità espressive e comunicative di questo media. Le lamentele non servono a nulla occorre più professionalità e meno
improvvisazione, in una manifestazione come quella di Torino si deve pretendere il rispetto che qualsiasi forma di cultura merita, la Mondadori avrebbe ottenuto lo stesso trattamento e come avrebbe reagito in una situazione simile?
Faccio una preghiera a tutte le case editrici di fumetti, scansiamo le fiere che dimostrano scarsa professionalità e concentriamoci nel migliorare quelle che dimostrano impegno e si guadagnano rispetto, fatelo per i lettori.
Si parlava anche di uno scarso interesse da parte dei giornalisti riguardo alla manifestazione e al fumetto.
In un'Italia, dove il giornalismo è diventato una rassegna gossip su numerosissimi vippini, il fumetto riesce ad acquisire questo linguaggio e farlo suo in uno splendido esempio di documentario sul processo di Porto Marghera.
Quando si parla di limiti del fumetto e dell'incapacità di proporre nuovi progetti editoriali, la casa editrice Becco Giallo pubblica Porto Marghera La legge non è uguale per tutti di Claudio Calia.

Di solito parlo di miei progetti e polemizzo su certi meccanismi fumettistici tutti italiani ma mentre leggevo Porto Marghera mi convincevo sempre di più della capacità dirompente che può avere il fumetto come mezzo comunicativo e non potevo trattenermi da parlarne in questa sede.
Un fumetto maturo, una sintesi che coinvolge e non si perde in fronzoli narrativi, ma definisce il dramma e gli eventi con efficacia; per non dimenticare il passato in un paese dove la memoria storica dura meno di una settimana.
Consiglio la lettura di Porto Marghera e di Brancaccio di Giovanni di Gregorio e Claudio Stassi per rendersi conto che il fumetto italiano può dare tantissimo e affrontare qualsiasi tema senza paura alcuna, per dimostrare che il fumetto non è un sottoprodotto di niente e di nessuno.

Ed infine a Torino è stato presentato Nemrod Di Andrea Aromatico e Fabio Celoni a cui io partecipo orgogliosamente come disegnatore, son di parte ma dico che lo staff è motivato e pieno di energie e vuol proporre un fumetto con la passione, che purtroppo spesso e volentieri, alcuni autori hanno perso. Vedere per credere...

Il fumetto ha tanto da dire e tanto da lavorare su se stesso, magari siamo ad una svolta verso una maggiore maturità, ad un nuovo rinascimento, magari esporteremo i nostri prodotti e non solo i nostri talenti...chissà io ci spero e ci voglio credere
Ed infine un messaggio privato se mai lo vedranno x Lucio ed Emanuele i Fan di Gabriele Dell'8 ,
Io i disegni li ho fatti ma voi non li avete ritirati braaaaviiiii!!!!