
Questa è la domanda che spesso mi fanno i miei amici, perchè non lasci perdere certi discorsi, che ti frega?
Effettivamente in questa illuministica società non esprimere un'opinione è un diritto e un dovere, oltre che una qualità che permette una maggiore accettazione e benevolenza.
Quando intervengo in un forum lo faccio perchè mi interessa l'argomento, perchè ho la preparazione per poterlo fare o perchè ho una mia idea che voglio esprimere.
I forum e i blog sono spazi dove ci si confronta su argomenti con persone che hanno i medesimi interessi.
Quando in una discussione trovo delle informazioni errate o affrontati in maniera superficiale tendo ad intervenire e dire la mia, di solito mi capita in materia di fumetto, grafica, disegno e scenografia.
Il forum ha il pregio di permettere alle persone che hanno la stessa passione di discutere insieme, l'unica nota negativa è la formazione del pensiero comune e il fronte unitario.
Se io intervengo correggendo un errore, dovuto a impreparazione o a superficialità nel trattamento dell'argomento , il mio intervento viene spesso percepito non come un'aggiunta alla discussione ma un attacco al gruppo.
Il gruppo agisce come un branco, si chiude al pensiero dissonante catalogando questa voce come un attacco lesivo al gruppo stesso.
Il risultato è l'emarginazione dell'elemento dissonante e lo svilimento delle sue argomentazioni che finisce il più delle volte in un uno sbranamento mediatico.
Ultimamente mi è anche capitato che qualcuno, stravolgendo il significato di quello che scrivo (ad alcuni capita di non leggere ma d'interpretare), fosse arrivato a provare per me un'antipatia viscerale a tal punto da dirmi che non avrebbe più acquistato i miei lavori, una sorta di perfida vendetta per via del fatto che...penso e dico quello che penso...ahhhhhhhhhhh orrore!!!
La prima regola è quella di non intervenire nelle discussioni pubbliche. Essendo preparato su un determinato argomento è inutile discutere con chi non ha la minima preparazione, lasciamo che i poveri gnorri discutano tra di loro anche se dicono eresie, in fondo sono solo chiacchere.
La seconda regola è la strada dello Yes Man, ovvero complimenti, pacche sulle spalle e salamelecchi per tutti, questo soddisfa tutti i partecipanti alla discussione a scapito del confronto e della crescita cerebrale. Lobotomia a go go e grandi sorrisi alla Joker (per rimanere in tema fumettistico).
La terza regola è il fake ovvero l'identità falsa, questa ti permette di dire quello che pensi senza bisogno di passare per cattivo, una sorta di Dottor Jekill e Mr Hide da forum, questo è un metodo perfetto per difendersi dai branchi.
Diciamo che seguendo queste semplici regolette diventerei il BUON AMBU amato da tutti ma...
Se seguissi la prima regola dovrei partire dal presupposto che quello che faccio mi pone al di sopra di chi è un semplice appassionato e che quest'ultimo non merita la mia attenzione e il mio intervento.
"O voi miseri mortali mai potreste capire il mio sapere, per cui non vi degno della mia suprema considerazione"
Io sono un convinto assertore della dialettica, credo che la comunicazione e il confronto, anche se critico, può aiutare a comprendersi meglio e aiuta ad avere maggiori informazioni riguardo l'argomento trattato.
Sono convinto che tra me e una altra persona che discute in un forum non esista differenza, non concepisco i ruoli autore-fan, sopratutto sul web. Credo però che un autore che interviene in un forum possa meglio far comprendere le problematiche della professione fumetto e rispondere in maniera esaustiva alle domande del lettore.
Più gli autori sono preparati e più si aiuta veramente chi vuole intraprendere questa professione, senza creare falsi ideali e nemmeno distruggere sogni.
La consapevolezza dell'ignoranza è la virtù di chi vuole migliorarsi.
Se seguissi la seconda regola mi sentirei un idiota per cui non la prendo nemmeno in esame, ungere le ruote non rientra nel mio modo di concepire la vita, leccare i posteriori è un privilegio dei mediocri, lascio a loro questa onoreficenza.
Se seguissi la terza regola mancherei dei principi di cui mi faccio carico e non ne capisco il motivo perchè io sono quello che dico, faccio e penso.
E' vero che potrei fregarmene e non prendere in esame il mondo di internet sopratutto per quanto riguarda il fumetto, visto oltretutto che i membri di forum e blog a tema fumettistico sono sempre li stessi.
Però mi pongo una domanda, se quando nel web viene detta una terribile cavolata e nessuno interviene come si può pretendere di vedere una maturazione nell'affrontare certi argomenti?
A questo punto io potrei discutere di centrali nucleari e dire qualsiasi imbecillità perchè nessuno si prenderebbe la briga di correggermi, allora quale utilità può avere il web?
Forse per leccarci i fondoschiena a vicenda?
Io ho l'idea che in questa splendida italietta il silenzio ha assunto il significato di assenza, penso che se non dici nulla riguardo ad un argomento vuol significare che, chi ne parla possieda la ragione su tutto o che sia un pensiero comune a tutti i partecipanti.
Sono convinto che non intervenire in una discussione dove vengono dette castronerie non faccia che accrescere l'idea che chi tratta quell'argomento sia preparato, diventando una fonte attendibile di verità.
Ormai passa l'idea che la maggioranza detiene la ragione mentre la minoranza è per forza in torto. In un ambiente dove non tutti sono preparati c'è il rischio che chi ha gli elementi (codici) per discutere in maniera esaustiva l'argomento si ritrovi in minoranza.
E' come se in una classe di venti alunni il professore avesse torto.
Sembra una tesi assurda, ma in Internet mi è capitato più volte di dover citare fonti e motivare argomentazioni per difendere non una teoria ma un dato di fatto e malgrado questo essere tacciato come arrogante e accademico, come se fosse un difetto e non un pregio essere preparato sull'argomento trattato.
Mi spiace per chi non concorda ma fare l'Accademia delle Belle Arti dà una preparazione tecnica e teorica, conoscere non è scorretto o presuntuoso (è un dato di fatto) come non è una sconfitta ignorare se si è pronti ad imparare.
Il motivo per cui intervengo è perchè la mia passione e preparazione mi porta a non accettare lo svilimento e la superficialità con il quale si discute la mia professione e perchè di solito sono convinto di discutere con persone che abbiano la mia stessa voglia di confrontarsi, con leggerezza e serenità.
Se poi risulto antipatico mi spiace, io di solito le antipatie le riservo a chi mi insulta o almeno ho avuto modo di conoscere dal vivo (o agli anonimi), ma comprendo benissimo che nel web può capitare di incontrare qualcuno...
Effettivamente in questa illuministica società non esprimere un'opinione è un diritto e un dovere, oltre che una qualità che permette una maggiore accettazione e benevolenza.
Quando intervengo in un forum lo faccio perchè mi interessa l'argomento, perchè ho la preparazione per poterlo fare o perchè ho una mia idea che voglio esprimere.
I forum e i blog sono spazi dove ci si confronta su argomenti con persone che hanno i medesimi interessi.
Quando in una discussione trovo delle informazioni errate o affrontati in maniera superficiale tendo ad intervenire e dire la mia, di solito mi capita in materia di fumetto, grafica, disegno e scenografia.
Il mio errore è proprio questo, intervenire.
Sono perfettamente a conoscenza che in un forum o blog di fumetto non è richiesta, giustamente, una preparazione professionale, ma se la mia preparazione nel tema affrontato corregge delle imprecisioni non capisco perchè debba essere inteso come un gesto di presunzione.Il forum ha il pregio di permettere alle persone che hanno la stessa passione di discutere insieme, l'unica nota negativa è la formazione del pensiero comune e il fronte unitario.
Se io intervengo correggendo un errore, dovuto a impreparazione o a superficialità nel trattamento dell'argomento , il mio intervento viene spesso percepito non come un'aggiunta alla discussione ma un attacco al gruppo.
Il gruppo agisce come un branco, si chiude al pensiero dissonante catalogando questa voce come un attacco lesivo al gruppo stesso.
Il risultato è l'emarginazione dell'elemento dissonante e lo svilimento delle sue argomentazioni che finisce il più delle volte in un uno sbranamento mediatico.
Ultimamente mi è anche capitato che qualcuno, stravolgendo il significato di quello che scrivo (ad alcuni capita di non leggere ma d'interpretare), fosse arrivato a provare per me un'antipatia viscerale a tal punto da dirmi che non avrebbe più acquistato i miei lavori, una sorta di perfida vendetta per via del fatto che...penso e dico quello che penso...ahhhhhhhhhhh orrore!!!
Se non si vuole cadere in questi errori si può scegliere tra 3 regole di comportamento.
La prima regola è quella di non intervenire nelle discussioni pubbliche. Essendo preparato su un determinato argomento è inutile discutere con chi non ha la minima preparazione, lasciamo che i poveri gnorri discutano tra di loro anche se dicono eresie, in fondo sono solo chiacchere.
La seconda regola è la strada dello Yes Man, ovvero complimenti, pacche sulle spalle e salamelecchi per tutti, questo soddisfa tutti i partecipanti alla discussione a scapito del confronto e della crescita cerebrale. Lobotomia a go go e grandi sorrisi alla Joker (per rimanere in tema fumettistico).
La terza regola è il fake ovvero l'identità falsa, questa ti permette di dire quello che pensi senza bisogno di passare per cattivo, una sorta di Dottor Jekill e Mr Hide da forum, questo è un metodo perfetto per difendersi dai branchi.
Diciamo che seguendo queste semplici regolette diventerei il BUON AMBU amato da tutti ma...
Se seguissi la prima regola dovrei partire dal presupposto che quello che faccio mi pone al di sopra di chi è un semplice appassionato e che quest'ultimo non merita la mia attenzione e il mio intervento.
"O voi miseri mortali mai potreste capire il mio sapere, per cui non vi degno della mia suprema considerazione"
Io sono un convinto assertore della dialettica, credo che la comunicazione e il confronto, anche se critico, può aiutare a comprendersi meglio e aiuta ad avere maggiori informazioni riguardo l'argomento trattato.
Sono convinto che tra me e una altra persona che discute in un forum non esista differenza, non concepisco i ruoli autore-fan, sopratutto sul web. Credo però che un autore che interviene in un forum possa meglio far comprendere le problematiche della professione fumetto e rispondere in maniera esaustiva alle domande del lettore.
Più gli autori sono preparati e più si aiuta veramente chi vuole intraprendere questa professione, senza creare falsi ideali e nemmeno distruggere sogni.
La consapevolezza dell'ignoranza è la virtù di chi vuole migliorarsi.
Se seguissi la seconda regola mi sentirei un idiota per cui non la prendo nemmeno in esame, ungere le ruote non rientra nel mio modo di concepire la vita, leccare i posteriori è un privilegio dei mediocri, lascio a loro questa onoreficenza.
Se seguissi la terza regola mancherei dei principi di cui mi faccio carico e non ne capisco il motivo perchè io sono quello che dico, faccio e penso.
Evitare Internet
Esiste la possibilità di non intervenire per niente in forum e blog, per la verità l'ho presa in esame e la sto mettendo in pratica ma non sempre riesco a stare in silenzio.Evitare Internet in questo periodo storico è assurdo, il fumetto è comunicazione e chi fa fumetti è per forza di cose un comunicatore, deve quindi conoscere e saper utilizzare questo strumento. La capacità di un autore è quella di comprendere i tempi che vive e saperli raccontare, adattandosi alle mutazioni repentine che la società subisce ogni giorno, è impensabile che un disegnatore non prenda in esame di doversi adattare a nuovi supporti.
E' vero che potrei fregarmene e non prendere in esame il mondo di internet sopratutto per quanto riguarda il fumetto, visto oltretutto che i membri di forum e blog a tema fumettistico sono sempre li stessi.
Però mi pongo una domanda, se quando nel web viene detta una terribile cavolata e nessuno interviene come si può pretendere di vedere una maturazione nell'affrontare certi argomenti?
A questo punto io potrei discutere di centrali nucleari e dire qualsiasi imbecillità perchè nessuno si prenderebbe la briga di correggermi, allora quale utilità può avere il web?
Forse per leccarci i fondoschiena a vicenda?
Io ho l'idea che in questa splendida italietta il silenzio ha assunto il significato di assenza, penso che se non dici nulla riguardo ad un argomento vuol significare che, chi ne parla possieda la ragione su tutto o che sia un pensiero comune a tutti i partecipanti.
Sono convinto che non intervenire in una discussione dove vengono dette castronerie non faccia che accrescere l'idea che chi tratta quell'argomento sia preparato, diventando una fonte attendibile di verità.
Ormai passa l'idea che la maggioranza detiene la ragione mentre la minoranza è per forza in torto. In un ambiente dove non tutti sono preparati c'è il rischio che chi ha gli elementi (codici) per discutere in maniera esaustiva l'argomento si ritrovi in minoranza.
E' come se in una classe di venti alunni il professore avesse torto.
Sembra una tesi assurda, ma in Internet mi è capitato più volte di dover citare fonti e motivare argomentazioni per difendere non una teoria ma un dato di fatto e malgrado questo essere tacciato come arrogante e accademico, come se fosse un difetto e non un pregio essere preparato sull'argomento trattato.
Mi spiace per chi non concorda ma fare l'Accademia delle Belle Arti dà una preparazione tecnica e teorica, conoscere non è scorretto o presuntuoso (è un dato di fatto) come non è una sconfitta ignorare se si è pronti ad imparare.
Il motivo per cui intervengo è perchè la mia passione e preparazione mi porta a non accettare lo svilimento e la superficialità con il quale si discute la mia professione e perchè di solito sono convinto di discutere con persone che abbiano la mia stessa voglia di confrontarsi, con leggerezza e serenità.
Se poi risulto antipatico mi spiace, io di solito le antipatie le riservo a chi mi insulta o almeno ho avuto modo di conoscere dal vivo (o agli anonimi), ma comprendo benissimo che nel web può capitare di incontrare qualcuno...
MALATOOOO!!!
Scusatemi ma in questi casi non riesco a trattenere lo sfottò, se facessi altrimenti non sarei me stesso.