sabato 2 giugno 2007

Pensando alla Sardegna...


Ho appena letto il post di un amico sardo che vive a Milano, Fabrizio Lo Bianco se volete potete linkare e andare a vedere il suo blog, e mi ha fatto pensare.
Ho pensato alla Sardegna al mio trascorso, alle persone che ho lasciato lì, che rivedo purtroppo non abbastanza spesso come vorrei.
E' dura riuscire ad allontanarsi da un'isola che ti coccola e ti riscalda con il calore del suo sole, ma allo stesso tempo cerca di uniformarti al suo modo di pensare, di concepire la vita.
Si perchè la vita sarda purtroppo non è soltanto sole e mare, è anche lavoro precario, conquista di un posto statale ottenuto in maniera feudale, tramandata di padre in figlio, di mezzi di trasporto che alle 22,30 smettono di funzionare, di un mare che si può raggiungere solo in auto, di anziani che non hanno di meglio da fare che oziare in una piazza ad attendere il loro turno, di chiacchere e pettegolezzi, di gara per essere più fighi dell'altro, senza sapere che c'è sempre qualcuno meglio di noi.
Io sono un pò fuggito, perchè non riuscivo a farmi capire, perchè non riuscivo ad uniformarmi perchè non capivo...
Si sento la mancanza, son stato lì una decina di giorni fà ed è stato come non esser andato mai via. La distanza ti dà una visione diversa di ciò che è importante, vedere mia madre così raramente mi fà capire quanto conti per me, sembrerà strano ma anche mio fratello con cui ho passato 20 anni della mia vita litigando e scontrandomi e spesso ignorandoci sento un legame più forte, avrei voluto passare più tempo con lui ma in dieci giorni avremmo passato insieme 4 ore in tutto se và bene. Mi rattrista sapere i miei genitori lontani da me, non vedendoli tutti i giorni, l'ultima volta sono passati 6 mesi, vedo crescere la loro fragilità e sento di mancarli.
Ma non potevo rimanere in Sardegna e non posso tornare, perchè forse ora non sarei così, probabilmente sarei diverso, più triste penso, mi sarei accontentato anche io di un posto di lavoro ottenuto da un parente e vivrei di locali, serate, bevute con amici e avrei perso i miei sogni.
In fondo la felicità non è dovuta al posto in cui stai, al numero di conoscenti che hai, a quanto sei figo e a quanto è sfigato un'altro rispetto a te... è l'equilibrio che riesci ad ottenere è la capacità di star bene in qualsiasi occasione.
Ricordo ancora quando stavo in casa dello studente a Sassari, un mese avevo vissuto con 50.000lire ero felice come non mai, avevo amici pieni di sogni, ci si divertiva con feste in casa e non avevamo bisogno che di un tavolo e quattro sedie...Io, Pietro , Siro e Samuele...bei tempi...
Ciò che mi ha rattristato di più in Saregna è stato vedere una notevole superficialità da parte di molti ragazzi, vedere solo il lato materiale della vita, denaro, auto e bei vestiti e critiche nei confronti dello "sfigato" che non poteva permettersi tutte queste cose...ma son felici? Questa è la domanda che mi pongo e probabilmente non avrò mai risposta, ed è questo il motivo per cui sono andato via, è vero che il mondo è tutto uguale ma almeno dove stò ora non son costretto ad uniformarmi e posso essere me stesso...
Ma amo e amerò sempre la mia isola...

Fabiano.

6 commenti:

M@Mi ha detto...

vorrei avere il tuo coraggio anche solo 5 minuti.
davvero.
M@

Capitan Ambù ha detto...

A volte non è il coraggio a spingere a fare certe azioni, ma è la disperazione eh eh.
Forse ci vuole più coraggio a dare qualcosa alla propria terra che a fuggirne via.
Ciao Fabiano.

M@Mi ha detto...

Si, ma la disperazione delle volte uccide i sogni e la possibilità di reagire... e ci vuole coraggio, secondo me, in una scelta come la tua... Hai fatto un ritratto perfetto della situazione ed è qualcosa che uccide l'anima... a pensarci forse ci vuole coraggio anche per restare :D ... tragico ma vero!
Sappi che rosikoooo!!! :P
Complimenti per tutto!
M@

Capitan Ambù ha detto...

Purtroppo il quadro che mi son fatto non cambia negli anni, anzi forse peggiora sempre di più. Purtroppo non è solo un problema della nostra isola, ormai il degrado sociale è sempre più presente. Siamo circondati dal vuoto più totale e un assoluta mancanza di sentimenti ed emozioni.
Purtroppo ho paura che sia una società prossima ad un crollo, La Sardegna mostra solo un quadro più ristretto di questa decadenza...
Ora sono a Milano che per quanto non abbia la bellezza e l'allegria della nostra isola è una continua fonte di scambi culturali e stimoli.
Ci sono ragazzi in Sardegna che vivono le situazioni che io ho vissuto quando c'ero, lottano ma non riescono ad ottenere risultati.
Se solo gli stolti si rendessero conto di questo declino sociale, ma essendo stolti è impossibile che ci riescano. Di una cosa però son certo, son molto tristi perchè in loro non si è accesa la scintilla...
Coraggio M@mi magari quando vengo a Cagliari ci si vede...mi mostrerai il tuo lavoro...

A presto.

M@Mi ha detto...

O non si è accesa o, per un motivo o per l'altro, si è spenta :(

.. allora torna presto ^__^ !!!
M@

Anonimo ha detto...

Bellissimo post capitano! sei una persona profonda!