martedì 10 luglio 2007

Il fumetto è Arte?

Stimolato come sempre dalla lettura di altri blog, anche in questo caso e per la seconda volta da quello di Fabrizio Lo Bianco, ho deciso di intraprendere un discorso che spesso si fà per quanto riguarda il media fumetto.
La domanda che spesso ci si pone è, il fumetto è Arte?
Essendo per lo più un prodotto ad uso di massa viene considerato distante da un concetto di Arte e più vicino ad un opera artigianale.
Questo discorso di artigianalità del fumetto è verissimo, questo presuppone la capacità di fare un prodotto con tutti i crismi del buon lavoro, con dignità e che svolge la sua funzione al meglio.

Adoro Internet perchè in un attimo puoi entrare in Wikipedia e prendere delle definizioni per spiegare meglio dei concetti.
La definizione che dà Wikipedia di Arte è questa:

-L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana - svolta singolarmente o collettivamente - che, poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a forme creative di espressione estetica.-

Poi ci son state molte definizioni di Arte nella storia, ma quella che viene utilizzata oggi è questa:

-Una definizione odierna di Arte che fa comprendere meglio la struttura del processo creativo ed il suo carattere aperto è quella fornita da Carlo Sarno : " L'arte è una attività-olistica costituita da una attività-teorica fondata sull'intuizione che determina una attività-pratica in cui il valore dell'opera realizzata risulta individuato dal suo significato etico, estetico e spirituale ".-

Il fumetto è arte? Ebbene si, a malincuore per tutti quelli che tale non lo considerano, perchè rientra nella definizione.
Come si può non dire che l'opera di Hugo Pratt non rientra nel concetto di arte ma è solo un buon prodotto artigianale?
Attenzione, non è che Pratt in vita andasse in giro a dire io sono un artista, ma è stato denominato in questo modo da chi ha trovato nelle sue opere quei significati per definirlo tale.
E' stato citato nel blog di Fabrizio Lo Bianco (andate a visitarlo perchè merita) il concetto espresso da Sergio Toppi sulla sedia a tre gambe; se un autore disegna una sedia a tre gambe non è un artista colto, ma è uno che nasconde il fatto di non saper disegnare una sedia a quattro gambe. Questo può capitare il più delle volte ma non sempre può essere vero.
Se io disegno una sedia a tre gambe e faccio una scelta motivata e che racchiude in sè un concetto non sono un pessimo disegnatore, ma semplicemente mi occorre quel tipo di sedia per comunicare ciò che voglio dire, per cui quella sedia diventa un "codice".
Oddio mi fermo qui altrimenti entro nel discorso di cosa sono i codici e non ne esco più...
Si è parlato anche del percorso artistico, cioè, Picasso prima di diventare cubista ha imparato il disegno di maniera.
Tutto vero, questo è il percorso di Picasso, ma ognuno fà il suo e non è detto che chi non parte dal disegno di maniera non possa essere definito artista.
L'artista non si definisce mai tale, non può farlo, o meglio non ha senso; fondamentalmente è un artigiano che fà bene il suo lavoro ma che nella sua ricerca porta nuova linfa nel campo in cui lavora, a tal punto che la società, intesa come noi tutti, lo definisce tale.
Quando mi capita di affrontare certi discorsi alle fiere o semplicemente alle cene tra fumettisti ho l'impressione che tanti professionisti non siano preparati sull'argomento, ho l'idea che non affrontino il fumetto come linguaggio maturo ma come semplice prodotto artigianale di maniera.
Se guardiamo al cinema, che è un prodotto di massa, non parliamo solo di artigianato ma anche di arte, cioè ci sono registi che oggi vengono definiti artisti, ad esempio Kubrick, Wenders,Burton etc
Nel fumetto invece si rifugge dalla parola arte come se non si fosse preparati a sobbarcarsi questa responsabilità, o forse manca semplicemente un'analisi culturale di questo linguaggio.
Adoro citare Umberto Eco e il suo Apocalittici ed Integrati perchè è il primo "autore colto" che analizza in modo serio e preciso il media fumetto.
Io ho studiato fumetto all'Accademia di Belle Arti con il professor Enrico Fornaroli il quale illustrava la regia, lo stile e le tecniche del fumetto come lo si fà per un'opera di Picasso o Raffaello in storia dell'Arte, forse è per questo motivo che trovo normale dire che il fumetto è arte come non lo è, dipende dai casi.

Ditemi se questi non sono artisti e ne esistono tantissimi che non ho citato e me ne dispiace.


28 commenti:

V.O.C. ha detto...

L'annosa questione "LA CORAZZATA POTIOMKY" è arte o una "cagata passesca"? ;)

V.O.C. ha detto...

Continuo sul personale...
E' molto comune nel nostro ambiente, e questo mi dispiace, definire un fumetto arte e un altro commercialata.
Mi spiego meglio:
Io che faccio Spider-man sul Giornalino, a pochi giorni dall'uscita del film, con la pubblicità dei cereali in seconda di copertina e vendendo migliaia e migliaia di copie...faccio una commercialata artigianale. Un altro che pubblica i cosidetti fumetti underground, che disegna e scrive quello che vuole (a volte con seri limiti) e che vende poche migliaia di copie...fa arte. Questo non lo dico per far polemica, ma per far vedere le cose anche da un altro punto di vista. Un pò di sana autocritica anche per quegli autori, che non possono o non vogliono lavorare per i grossi editori, non sarebbe male.

Capitan Ambù ha detto...

Io non ho affrontato il tema di generi fumettistici, gli autori che son citati nelle immagini mi pare abbiano fatto fumetto popolare.
Ci sono tavole dell'Uomo Ragno che io e te conosciamo perchè siamo nati con questi personaggi che possono essere inserite in un contesto artistico.
Non c'è bisogno di artisticizzare un fumetto a scapito di un altro, son certo che la storia metta alla luce ciò che arte e ciò che non lo è senza bisogno di pubblicità o critiche occulte.
Se pensi che anni addietro la storia dell'arte escludeva il discorso Barocco dai suoi scritti perchè non artisticamente significativo, poi col tempo è arrivata una rivalutazione scoprendo l'importanza di quel periodo storico.
Chi ha detto che chi pubblica i cosidetti fumetti underground, che disegna e scrive quello che vuole (a volte con seri limiti) e che vende poche migliaia di copie...fa arte? Potrebbe farla se ha la caratteristica di esserlo.
Perchè l'Arte è, e non la si fà.

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Ciao Voc (sei Marco, giusto? Piacere e complimenti per il vostro lavoro su Spidey :-)
Il punto della questione è proprio quello che hai toccato tu: chi si (auto)definisce autore underground-alternativo-anticommerciale ecc. osserva con fastidio le "commercialate". Perché? Perché sono fatte male? Perché vengono pagate? O perché ci si rende conto che non tutti sarebbero in grado di farle?
E' l'eterno atteggiamento fanzinaro, che ha un senso (e può persino essere interessante) se scaturisce da ragazzi sinceramente appassionati, ma che diventa patetico in bocca ad autori che dovrebbero aver raggiunto l'età della ragione.
Il discorso su arte/non arte è assolutamente secondario. Sarebbe un passo avanti molto più importante se al fumetto fosse riconosciuta piena dignità di "professione" che necessita studio, talento, applicazione.
Sarebbe molto meglio, per esempio, se si riuscisse a far entrare nella testa degli editori (anche underground) l'idea che, se vogliono pubblicare fumetti, nel loro preventivo non devono mettere solo il tipografo, ma anche disegnatori, sceneggiatori e coloristi. E pagarli adeguatamente.
Ora vi saluto, vado a farmi una commercialata con topi e gatti, robbba buona.

PS. per la precisione: l'esempio della sedia è di Sergio Toppi, non di Michele Medda.

Capitan Ambù ha detto...

Lo sapevo che non potevo fidarmi di ciò che dici, ora correggo Toppi.
Io gli autori di cui parli non li prendo in considerazione, poi il fatto di pagare e non pagare non è una questione di arte e non arte, ma è questione di professionalità, e nel fumetto ce n'è veramente poca, ma questo è un altro argomento ed è il caso di parlare anche di questo.
ma chi sono questi autore che fanno questo tipo di distinzioni tra commerciale e colto?
Forse non ho conoscenza di questi discorsi ma secondo me non si deve dargli peso.

V.O.C. ha detto...

Grazie Fabrizio.
Sono d'accordo con te e anche con il buon Capitano.
Non entravo nel merito delle tavole che hai postato, sono andato un pò fuori argomento... :D
La mia uscita era solo per girare un pò il punto di vista nell'ambito fumettistico....e che a volte fa impettire il nostro Ambu. :D
Per quanto riguarda Arte e non-Arte il mio pensiero è ben rappresentato dalla frase di Fantozzi...senza scomodarmi nel tirar fuori i ricordi dei miei esami di Estetica. :D
Molto spesso si sente dire "che commercialata" quando si parla di fumetto popolare ben pagato e ben pubblicizzato.
Pensare che sono convinto di aver dato più "passione artistica", chiamiamola così, sulle tavole di Spider-man che su tutte le altre cose che ho fatto...nonostante i pagamenti, le pubblicità o i (presunti) vincoli che deriverebbero dal fatto di lavorare per un grosso editore.
Ci tengo a precisare, poi, che sono uno di quelli che è convinto che il fumetto è una passione ma è anche "artigianato", è un lavoro. :D

Marco.

V.O.C. ha detto...

Ambu...ma di che parliamo allora? :D
AHAHAHAHAHAHAHAH!!!!

V.O.C. ha detto...

Ho appena letto il post di Fabrizio sul suo Blog...
Sottoscrivo anche le virgole!!

Marco ;)

Capitan Ambù ha detto...

Solo perchè lui è un artigiano scrittore tutti gli danno ragione eh eh.
Scherzi a parte Fabrizio fà delle ottime analisi sul fumetto e sul mondo che lo circonda, se ti capita dai un occhiata al suo libro su Sergio Toppi l'arti-giano(più di così non riesco).
Ma se tutti siamo artigiani ognuno di noi dovrebbe avere un libro no?
La corazzata Potëmkin utilizza anche tu wikipedia Marco ;-) è una palla bestiale ma ha cambiato il modo di fare cinema, non sò se i vanzina verrano mai citati nelle scuole di cinema, se non per dire, no! così non si fà eheh.
(Da quì in poi scherzo).
E poi Spider-Man è roba per bambini, non è credibile che un uomo morso da un ragno radioattivo ne acquisisca i poteri, se tutto và bene muore di stenti dopo un mese (analisi critica del lettore medio italiano).
Sempre a disegnare uomini in calzamaglia eh...schifoso ;-)))))

fede ha detto...

ho affrontato l'argomento anche in altre sedi, e rimango dell'idea che in generale si tratti di artigianato.

Ma non perche' abbia poca stima del mezzo, quanto perche' ho una grande opinione dell'artigianato (mio padre fa il fabbro ;-p)!

L'arte, secondo me, semplicemente accade. Accade ogni tanto, non e' programmabile, e accade quando a un enorme bagaglio tecnico si accompagna quel qualcosa in piu' che rende speciale quell'opera. Qualcuno ci riesce una volta nella vita, qualcuno piu' spesso, qualcuno mai.

Gli autori che citi come esempio, hanno prodotto arte nell'arco della loro carriera. Ma non solo e non sempre. Molte volte hanno prodotto del mestiere, dell'ottimo mestiere, e anche quello ha provveduto a renderli dei grandi ^___^

ciao,
fede

Capitan Ambù ha detto...

Insomma mi stai dicendo che nel fumetto non può esistere l'arte...ho capito bene?
L'arte è un mestiere, io non sò ma io ho vissuto in un ambiente dove si insegnava arte e dove la si voleva fare.
Penso che oggi si abbia un pò paura di dire cosa è arte, forse perchè è un termine abusato e utilizzato in modo errato.
E' come se il termine "artigianato "avesse sostituito "arte", mi dà l'idea che stia diventando un modo di dire sono artista in modo modesto e quindi più accettabile.
Io faccio fumetto è commerciale quindi non posso fare arte ma artigianato, ma questo non è vero.
Andy Warhol ha dimostrato che l'arte è commerciabile, di conseguenza il fumetto è, in alcuni casi, un prodotto che può essere considerato a tutti gli effetti Arte.
Il mestiere, come lo definisci tu si trova in tutti i fumetti che leggi, belli e brutti, in ogni caso sono fatti da professionisti.
Ci sono opere che danno un contributo e una spinta verso il progresso del linguaggio, che sia pittura, scultura, scrittura, architetture, cinema, illustrazione, arredamento e fumetto, in quel caso non si deve aver paura di definirli prodotti artistici.
Il fumetto ha paura di crescere, non esiste linguaggio che abbia timore di consolidare figure artistiche, come l'arte sequenziale, perchè così qualcuno l'ha definita.
Io ho un'altissima opinione dell'artigianato come la ho dell'arte, non si stà parlando di idee soggettive ma di definizioni e concetti che sono teorizzati da secoli.
L'arte esiste, e se continuamo a dire che il fumetto è solo ed esclusivamente artigianato noi che lavoriamo all'interno di questo media (critica compresa), non ci possiamo poi lamentare se veniamo ghettizzati in eventi come la mostra del libro di Torino.
Ripeto io non dico che tutto il fumetto è arte, non dico che solo il fumetto colto può essere arte (anzi) e non voglio togliere dignità all'artigianato, voglio solo affermare che il fumetto è un arte, come l'architettura, il cinema, la pittura, la scultura etc etc...

fede ha detto...

Fermo.

Se tu domandi se il fumetto è arte ti rispondo di no.
Però ci sono stati e ci sono degli autori che nell'arco della loro vita l'anno fatta eccome.
E "stranamente" molti di questi prima si sono spezzati la schiena per anni e anni sul fumetto seriale.
Il fumetto per me è un mezzo per esprimersi come il cinema o la letteratura e per fare arte. Ma solo è usato dalla persona giusta nel modo giusto. Altrimenti sono arte anche i fratelli Vanzina ^__^
La matita secondo me è come uno scalpello, se finisce nelle mani di Michelangelo ti tira fuori la Pietà, se finisse nelle mie solo pietà ;-p

ciaoo,
f.

Capitan Ambù ha detto...

Se ti domando la pittura è arte? La risposta è no.
Infatti il fumetto, il cinema, la pittura la scultura non sono altro che mezzi o linguaggi per fare arte.
Michelangelo non era un artista perchè scolpiva bene ma per quello che esprimeva con quel mezzo, non solo, il fatto di essersi cimentato con la pittura è l'architettura dimostra che non è la tecnica a fare l'artista, quella si può acquisire.
L'unico punto in cui non concordo con te Fede è il fatto che tu parli di fumetto seriale come palestra per qualcosa di più alto.
La Bauhaus per esempio è nata come design fruibile dalla massa utilizzando materiali a basso costo, solo in seguito è diventata una corrente artistica.
Il fumetto seriale può essere tranquillamente arte, non tutto mi sembra logico, ma può esserlo quando un determinato ciclo di racconti raggiunge un interesse sociale tale da essere definito arte.
Il cinema riesce in questo, la letteratura anche, ma il fumetto ancora non ha questa capacità di essere distinto.
la critica è fondamentale per ottenere una dignità culturale, e nel fumetto è ancora incerta e improvvisata.

Anonimo ha detto...

Ma un'opera nata su commissione, ben pagata e realizzata secondo i dettami del committente è arte?

Perché se non lo è, gente come Raffaello, Michelangelo, Giotto Leonardo e qualche alttro migliaio di nomi che in genere si leggono sui libri di scuola o sui cataloghi delle mostre non sono artisti, ma artigiani.

In fondo, l'Uomo Ragno o le Winx sul Giornalino e la cappella Sistina hanno lo stesso committente, solo in epoche diverse. E la finalità? Vendere e fare soldi da una parte, mostrare la potenza e la grandezza della Chiesa dall'altra, e non è che ci sia tutta questa differenza (sempre di arricchire il Vaticano si tratta). Ci hai mai pensato, Marco? Tu e Giancarlo, Antonella e Teresa moderni eredi di Michelangelo (ma anche di Raffaello, Bernini e tanti altri)... Mica male, eh?

Ciao,

Federico

fede ha detto...

L'unico punto in cui non concordo con te Fede è il fatto che tu parli di fumetto seriale come palestra per qualcosa di più alto.

No, quello era un inciso (difficile far stare tutto in poche righe) riferito a chi vuole separare la seta dalla lana dicendo frasi del tipo "io non faccio fumetti, io faccio graphic novel".
Comunque per me una delle condizioni per fare arte e' avere alle spalle una consolidata e profonda conoscenza tecnica.
E quella la si costruisce lavorando sodo per anni.

Poi alcuni hanno dato il loro meglio anche gia' sul fumetto seriale. Gli esempi sono i soliti, Ken Parker, il Dylan di Sclavi...

Per la critica, ok su tutta la linea, ma serve anche il riconoscimento esterno per essere tali? Cioe' affinche' il fumetto sia arte serve che qualcuno lo dica?

f.

Capitan Ambù ha detto...

Per la critica, ok su tutta la linea, ma serve anche il riconoscimento esterno per essere tali? Cioe' affinche' il fumetto sia arte serve che qualcuno lo dica?

Concordo con te.

Comunque per me una delle condizioni per fare arte e' avere alle spalle una consolidata e profonda conoscenza tecnica.

Non è affatto detto.
E' come se dicessi che per fare il pittore devi conoscere tutte le tecniche.

Anonimo ha detto...

Io credo che discussioni come queste nascano da un equivoco molto diffuso, ovvero dal fatto che al termine "arte" viene conferita un'accezzione esclusivamente positiva, e quindi si sente il bisogno di una distinzione fra ciò che è "bello" (arte) e ciò che non lo è (non arte).
In realtà l'arte è semplicemente l'espressione della creatività umana, indipendentemente dal risultato.
I film dei Vanzina sono arte? Sì, pessima arte, magari, ma arte. Io che mi metto a disegnare faccio arte? Sì, da incompetente e incapace, ma è un'espressione artistica. Un cuoco che inventa una nuova ricetta è un artista? Sì. Chi monta un mobile Ikea sta facendo arte? No, sta solo seguendo le istruzioni assemblando dei componenti costruiti da altri.
Poi nessuno di noi si definisce un artista proprio perché ormai siamo condizionati mentalmente da questo concetto errato dell'arte come sinonimo di "bello" e "pregno di significati".

Ciao,

Federico

Anonimo ha detto...

Bellissimo post!!!

Un GRAZIE gigante per il bellissimo commento che mi hai scritto!!!

CIAO!!! :-D

Capitan Ambù ha detto...

Arte non è un intenzione, un modo di essere, un qualcosa di soggettivo o quant'altro.
L'arte esiste in quanto una società conferisce un valore ad una tal opera.
VI film di Vanzina non son stati mai definiti dalla società come opera artistica.
Il fatto che tutto sia arte è una teoria superata da tanto tempo.
Quello che io voglio dire è che il concetto di arte è stato stabilitò con delle definizioni accettate dagli studiosi.
Quando si parla di arte si utilizzano dei codici per verificare l'importanza di un'opera.
La differenza tra arte e artigianato c'è e ci deve essere, ma non significa che abbiano due valori di importanza diversi.
Semplicemente hanno due funzioni completamente diverse.
Nel fumetto ho l'impressione che questo tipo di conoscenza di cos'è arte o cosa non lo è non è mai stato discusso in maniera esaustiva.
Faccio un esempio, un autore come Hugo Pratt penso che si possa definire un artista, ha fondato il termine di letteratura disegnata, ha trasportato il romanzo d'avventura eraedità di Salgari nel fumetto, ed è riuscito a distinguersi in tutto il mondo.
Quello che dico io è che è stato più di un artigiano che ha fatto bene il suo lavoro.
Ora come ora nel fumetto italiano siamo tutti artigiani, che fanno chi più, chi meno, bene il proprio lavoro ma sarà la società a definire chi saranno gli artisti.

Anonimo ha detto...

Mah, mi sa che sono superato anch'io, allora. E comunque mi rifiuto di stabilire che cosa sia arte e cosa no solo perché me lo dicono altri (soprattutto se è "la società", con cui mi trovo spesso in disaccordo). Allora preferisco decidere da me che cosa mi piace e che cosa no, se poi sia arte o meno, alla fin fine, chissenefrega, la vita è già abbastanza complicata!

Ciao,

Federico

PS: Non saprei che faccine mettere per far capire che sto parlando con tranquillità e col sorriso sulle labbra...

Capitan Ambù ha detto...

Non devi mettere faccine, fino a prova contraria le persone civili e intelligenti parlano con tranquillità anche se hanno opinioni diverse sullo stesso argomento.
Mica siamo politici noi eh eh.

Anzi ti ringrazio dei post, sono argomenti che non mi capita di affrontare spesso.

V.O.C. ha detto...

Ecco...Federico ha ragione...chissenefrega!
Vorrei solo dire che pensare che sia la società a dire chi fa arte o meno è sbagliato.
Prendo l'esempio sui film dei Vanzina. Tutti d'accordo che non siano arte oppure pessima arte.
Bhè negli anni '70 i film di Banfi, Fenech e Vitali erano considerati allo stesso modo. La società del 2000 li eleva a capolavori del cinema. La società è mutevole i gusti cambiano e a volte è più facile parlare di arte guardandosi indietro.
Faccio un altro esempio (personale)Per me sono arte gli Ultimates di Millar e Hitch, le donnine di Adam Hughes, non mi piacciono per niente Crepax ne tantomeno Pazienza e neppure Pratt.
Ogni cosa può essere arte per me e non per te...quindi "chissenefrega"! :D

Capitan Ambù ha detto...

Bhè il chissenefrega non è proprio una gran risposta per uno che fà comunicazione.
E' come per un astronomo dire che della teoria del multiverso non gliene può fregar di meno.
Non si parla di gusti, quelli sono opinabili, ma dire che Pratt non abbia creato una svolta per la storia del fumetto non lo puoi dire.
L'arte non è per me o per te, è per questo che mi accanisco.
Sul come definire un'opera d'arte esistono dei trattati che avvalorano un significato che vien riconosciuto dalla società.
E' per questo che rimango scioccato, l'Arte non è un concetto soggettivo, ma è oggettivo esistono teorie, studi filosofici e letterari.
Quello che secondo me i fumettisti devono fare è cercare di capire che hanno a che fare con un liguaggio di comunicazione, e questo vale per il fumetto seriale che per il fumetto commerciale.
Viviamo in una società del chissenefrega e continuiamo a guardare il nostro giardino invece di confrontarci con altri campi delle arti.
Il fumetto è più di una storiella illustrata, è comunicazione.
Se ti capita affronta il discorso con Enrico Fornaroli che tu ben conosci, è stato mio professore e a me ha insegnato il fumetto con un'analisi degna dei migliori trattati di storia dell'Arte.
Ti assicuro che dopo le sue lezioni guarderesti il fumetto sotto un'ottica diversa.
Chissenefrega ci stà tutto eh eh però non muore nessuno se se ne parla, l'alternativa è fare polemica ma non ne ho voglia in questo periodo eh eh

V.O.C. ha detto...

Guarda che io non metto in dubbio il fatto che il fumetto sia comunicazione...metto in dubbio la figura di quell'autore che NON sa usare il mezzo e che si nasconde dietro al fatto che il fumetto è ARTE. Allora...il fumetto è artigianato perchè è un lavoro. Il mio lavoro è quello di far passare dei minuti/ore di relax a chi compra i miei fumetti. Se il lettore viene rapito da quello che disegno, allora il lettore può dire che secondo lui ho fatto arte. E mi sta bene. Mi guardo bene, invece, dall'autore che fa un fumetto e che lo vende al lettore come arte e se a te lettore non dovesse piacere è solo perchè non hai capito quello che l'autore voleva comunicarti. E ce ne sono. Quindi...il fumetto è arte? Si! E' arte perchè lo decide un critico? No! E' arte perchè lo dice l'autore? Assolutamente no! L'arte è soggettiva? Per me si!
Quindi... "chissenefraga". :D
Poi se se ne vuole parlare comunque, per me va bene. :D

fede ha detto...

sui gusti personali non si discute, ci mancherebbe altro, però dei parametri oggettivi per valutare se una cosa è bella o meno credo che debbano esserci.

per chiudere invece su cosa intendevo sulle conoscenze teniche. Sicuramente non tutte, ma quella nella quale ti cimenti dovresti saperla maneggiare con grande padronanza.
Potenzialmente potrei anche essere il miglior suonatore di pianoforte del mondo, ma non avendo mai imparato a suonarlo non potrò mai dimostrarlo ;-p

Si tratta comunque di argomenti molto complessi e non so se si riuscirà mai a venirne a capo in maniera convincente per tutti ^__^"

Anonimo ha detto...

Ah-ah-ah... grazie di cuore :-D
CIAO!!!

Unknown ha detto...

In ritardo, ma dico anch'io la mia:
Secondo me ci può essere arte nel fumetto, e si ottiene quando si riesce a comunicare qualcosa di incisivo che colpisce al di fuori dell'ambiente "fumettistico".

Il fumetto seriale può essere palestra per artisti e può essere scrivania per impiegati che forniscono sempre lo stesso prodotto, senza desiderio di cambiare, senza curiosità di sperimentare.

Non è arte quel fumetto che deve essere sempre uguale a se stesso e non fa uscire allo scoperto la personalità di chi ci lavora (non parlo solo di disegnatori..)
E non sempre basta. Ci sono ottimi scrittori e disegnatori che pur facendo cose magnifiche non entreranno nella storia.
Perché?

Se il termine ARTE viene assegnato secondo certi criteri, bisogna considerare l'arte come qualcosa di "universalmente" conosciuto, apprezzato e inseguito.

Il fumetto pur essendo decisamente popolare come MEDIA, forse non è altrettanto RIconosciuto.
E' conosciuto il FUMETTO come mezzo, ma poco i TITOLI e quasi per nulla gli AUTORI, al di fuori della cerchia di appassionati,ovviamente.

Michela

Fede Zic ha detto...

ho letto solo ora il post. la questione è lunga, ma in breve: secondo me ci sono da fare dei distinguo. non tutto il fumetto è arte, come non tutto il cinema è arte, come non tutti i libri che vengono scritti e/o pubblicati sono arte...
sono linguaggi, ognuno con le sue caratteristiche specifiche, ed è sbagliato pensare di gerarchizzarli.