mercoledì 8 luglio 2009

Risposta della Freebooks

L'editore della Freebooks mi ha gentilmente contattato spiegandomi i motivi del mancato pagamento, trovo giusto pubblicare una rettifica.
C'è stata una telefonata tra il sig. Cerboni e me, a proposito degli obblighi contrattuali e della posizione di Giuseppe Di Bernardo. Cose che però non c'entrano con il mancato pagamento.

Il sig. Cerboni mi ha scritto un'email: l'avevo pubblicata avvisando per mail il diretto interessato, non ricevendo risposta o un consenso mi sono reso conto che era un errore da parte mia, in quanto avrei leso il suo diritto alla privacy. Me ne scuso.
In sostanza, il sig. Cerboni sostiene che il rapporto in essere per il lavoro in questione fosse tra me e Giuseppe Di Bernardo, e che la FreeBooks ha regolarmente pagato quel numero de L'Insonne.
Con l'auspicio di non dover procedere per vie legali, mi ha chiesto di smentire sul blog (facendomi notare che la lettera d'incarico non ha alcun valore legale...).
Quello che il sig. Cerboni non ha valutato è che i rapporti erano in essere tra me e la Freebooks, quindi il signor Di Bernardo non c'entra. Eventuali loro questioni interne non riguardano me: anche per il lavoro precedente (il numero 7), la cedola di pagamento, e il pagamento stesso, erano stati diretti tra la Freebooks e il sottoscritto, senza alcun intermediario.

Questa è la lettera d'incarico che mi è pervenuta all'inizio della lavorazione.

La lettera d'incarico mi è pervenuta direttamente dalla mail del sign. Adriano Cerboni.

LETTERA D'INCARICO

Con la presente lettera, il sottoscritto Adriano Cerboni, in qualità di legale rappresentante della Casa Editrice Free Books s.r.1. con sede in Città di Castello, Via v.Vincenti n. 19 (06012), intende dare INCARICO al signori: Daniele Statella, Marco Fara, Fabiano Ambu, per la realizzazione di dell’episodio “Terribilis est locus iste” decimo episodio della mini serie "L'Insonne". Il lavoro sarà coordinato dal signor Giuseppe Di Bernardo.

La collaborazione ha carattere puramente saltuario e occasionale.

Per tale prestazione saltuaria ed occasionale, verrà corrisposto un compenso pari a euro 37 € a tavola (per un complessivo di 94 tavole) a cui andrà sottratta la ritenuta d'acconto del 20% sul 75% secondo i termini di legge (prestazione non soggetta a IVA ai sensi dell'art. 3-4 comma A del dpr 633 e successive modificazioni).

Il lavoro verrà pagato dall’editore ogni 20 tavole di matita, china o complete, a trenta giorni dalla consegna della cedola e delle fotocopie del lavoro.

Il lavoro completo verrà fornito dall'Autore alla Casa Editrice sotto forma di CD-rom che resterà di proprietà dell'Editore entro il 15 aprile 2007.


Ora però c'è un ulteriore problema, senza mia firma e senza pagamento come è possibile che la casa editrice pubblichi dei miei disegni?



Art. 18-bis.

1. Il diritto esclusivo di noleggiare ha per oggetto la cessione in uso degli originali, di copie o di supporti di opere, tutelate dal diritto d'autore, fatta per un periodo limitato di tempo ed ai fini del conseguimento di un beneficio economico o commerciale diretto o indiretto.

2. Il diritto esclusivo di dare in prestito ha per oggetto la cessione in uso degli originali, di copie o di supporti di opere, tutelate dal diritto d'autore, fatta da istituzioni aperte al pubblico, per un periodo di tempo limitato, a fini diversi da quelli di cui al comma 1.

3. L'autore ha il potere esclusivo di autorizzare il noleggio o il prestito da parte di terzi.

4. I suddetti diritti e poteri non si esauriscono con la vendita o con la distribuzione in qualsiasi forma degli originali, di copie o di supporti delle opere.

5. L'autore, anche in caso di cessione del diritto di noleggio ad un produttore di fonogrammi o di opere cinematografiche o audiovisive o sequenze di immagini in movimento, conserva il diritto di ottenere un'equa remunerazione per il noleggio da questi a sua volta concluso con terzi. Ogni patto contrario è nullo. In difetto di accordo da concludersi tra le categorie interessate quali individuate dall'articolo 16, primo comma, del regolamento, detto compenso è stabilito con la procedura di cui all'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale 20 luglio 1945, n. 440.

6. I commi da 1 a 4 non si applicano in relazione a progetti o disegni di edifici e ad opere di arte applicata.


A questo punto, in caso si arrivasse in sede legale, la cifra rischierebbe di essere molto al di sopra di quella pattuita in principio.

Confido in una soluzione civile del problema, sarebbe assurdo se fossi citato in causa per non essere stato pagato.


Spero di essere stato chiaro ed esaustivo anche io.



18 commenti:

Ivan Vitolo ha detto...

Il colmo.
Tieni duro Fabia'

Capitan Ambù ha detto...

Grazie Ivan, io ho solo pubblicato quanto mi ha scritto Adriano Cerboni.
Il mio post era in risposta a quell'intervista in cui si diceva che i mancati pagamenti erano solo delle voci.
Sinceramente "cornuto si ma mazziato no".

Capitan Ambù ha detto...

Poi le cause del mancato pagamento non sono un mio problema.
Il mio lavoro lo ho fatto, è stato pubblicato mi pare giusto venga pure retribuito.
Poi l'articolo 18 bis dice tutto.

Daniele Statella ha detto...

Fabiano, consiglio da amico, davvero, occhio alla diffamazione che poi ti querelano. Lascia perdere queste invettive sul blog e vai da un avvocato.

Capitan Ambù ha detto...

Quale diffamazione? Per quale motivo dovrei andare da un avvocato se non voglio far causa a nessuno.

Daniele, dimmi o segnalami dove ho diffamato qualcuno.

Io non sono stato pagato e ho risposto a quell'intervista che era pubblica.
Tutto quello che ho scritto, le mail che ho inviato e tutto il resto è documentabile.
Se poi esistono delle problematiche interne non sono un problema mio e sono sempre pronto a rettificare se ho inconsapevolmente detto qualcosa di non vero.
Io ho dichiarato quello che conosco dal mio punto di vista e il fatto che non ho ricevuto compenso è un dato di fatto.
Il sign. Adriano Cerboni mi ha contattato e ho pubblicato la mail perchè è giusto sentire la sua versione.
Fino a prova contraria esiste una libertà di espressione.
Non ho intenzione di andare da un avvocato, sono convinto che il tutto so possa risolvere civilmente.

Daniele Statella ha detto...

Metti in piazza i panni sporchi. Hai tutte le ragioni del mondo ma si fa presto a passare dalla parte del torto e sarebbe assurdo... Ti potrebbero dire che gli rovini la reputazione!
Tu vuoi fare una contestazione amichevole come nei tamponamenti in auto.. ma dall'altra parte c'è un muro.
Tipico caso per un avvocato.
Poi, boh... fai come vuoi eh! però non so cosa riuscirai a ottenere così facendo dato che sono anni che aspetti.

Capitan Ambù ha detto...

Scusami non capisco il tuo punto di vista.
Non è una questione di contestazione, è solo libera espressione certificata da fatti.
Ho rettificato il blog precedente pubblicando le parole del sign. Adriano Cerboni, che gentilmente mi ha contattato chiarendomi la sua posizione.
Nei fatti io ho descritto, in base alle numerose mail inviate e la lettera di incarico, quella che è la mia situazione, non ho detto nulla di falso.
Io voglio solo ottenere quello che mi spetta di diritto e ho semplicemente espresso la mia versione dei fatti riguardo all'intervista pubblica citata nel blog di un amico.
Io non ho idea dei motivi del mio mancato pagamento ma è assurdo dire che è solo una voce di corridoio.
Se avessi voluto fare causa l'avrei fatta a suo tempo, però non mi si venga a dire che:

-Aggiungici che la Free ultimamente “gode” di un pregiudizio negativo tra i lettori e le fumetterie, sia per la qualità di stampa, sia per vecchie voci di compensi non pagati (voci vecchie di otto mesi, che stranamente però quando torna in ballo la Free vengono SEMPRE riprese e fatte passare come nuove, strano, eh?), mentre prima godeva di un pregiudizio positivo.-

Pensa per me è più intollerabile questa frase che il mancato pagamento.

Anonimo ha detto...

salve, sono alessandro bottero.
mi spiace se le mie frasi diano fastidio, ma ne sono convinto.

andiamo al sodo.

1- Fabiano Ambu ha fatto un lavoro.

2- la persona che tiene i contatti tra fabiano ambu e la Free Books è giuseppe di bernardo.

3 - secondo quanto affermato la free ha pagato per intero il numero 10 de l'insonne, presumibilmente a Giuseppe di bernardo, o a qualcun altro, ma è stato comunque pagato.

4 - secondo il contratto che regolava i rapporti tra free books e Autore/i dell'insonne, il pagamento avveniva dando i soldi dovuti a UN autore, o a persona incaricata dall'autore.

5 - la Free afferma di aver pagato tutto il numero 10 a Di Bernardo, quindi, parrebbe che i 914 euro che deve ricevere ambu, li ha ricevuti Di Bernardo o qualcun altro che avrà presentato una fattura per l'Insonne numero 10.

6 - Allora sarebbe meglio se AMbu, invece di sparare a zero sulla Free, alzasse il telefono e chiedesse conto a Di Bernardo.

in sintesi: ambu può avere ragione, se dice "dovevo avere 914 euro e non me li hanno mai dati".
ma la domanda è : perché non li chiede a chi glieli deve dare veramente?

è troppo facile attaccare la Free Books, qui o altrove. vi ricordate il post fatto da cavenago su graphite nel settembre 2008? quello dove diceva che la Free non l'aveva pagato? tutti ad attaccare las free. addirittura si proponevano class action, o sit in allo stand a lucca.
poi Cavenago è stato saldato, ma non ha mai messo questa notizia in giro.

allora dico, ridico e ne sono convinto che esiste un PREGIUDIZIO contro la Free, per cui è sempre lei la cattiva.

ambu, chiama di bernardo e chiedi a lui i soldi.

Capitan Ambù ha detto...

Salve Alessandro.

E' chiaro che chi è stato pagato non debba dirlo pubblicamente, visto che di norma dovrebbe essere così.
Perchè dovrei dire pubblicamente che le case editrici con cui ho lavorato e lavoro mi pagano, se non fosse così sarebbe un hobby non una professione.

Non ho nessun problema con la frase della tua intervista o con te, semplicemente non ho avuto compenso per quel lavoro e leggere quella frase mi ha indisposto.

In quel periodo le cedole venivano inviate alla Freebooks, i pagamenti avvenivano per bonifico a nome della casa editrice.
I contatti per i pagamenti avvenivano con l'amministrazione della Freebooks.
Ho inviato numerose mail per chiedere i pagamenti per quel lavoro direttamente alla responsabile dell'amministrazione (ho ancora tutte le mail).
Le mail sono pervenute visto che ho anche una conferma di ricezione, ma non ho mai avuto risposte al riguardo o ragguagli.
L'ultima mail con allegato l'avvenuto recapito risale a 5 mesi dall'uscita del fumetto e il pagamento era garantito ad un mese.

Non ho mai ricevuto risposta altrimenti non avrei mai scritto questo post.

A questo punto non mi pare di avere sparato a zero Alessandro, semplicemente se mi paga la casa editrice, ed è la stessa che pubblica, mi pare logico richiedere il pagamento alla medesima.

Ora io non ho idea delle questioni interne alla Freebooks e non ho nessun pregiudizio nei confronti di una casa editrice, però in base alla lettera d'incarico che mi è pervenuta per mail e al fatto che per i pagamenti mi rivolgevo all'amministrazione Freebooks, perchè avrei dovuto chiedere dei soldi a Giuseppe Di Bernardo?

Non ho idea delle responsabilità di questo disguido e non sono certo debbano riguardare il fornitore.
Comunque appena avrò comunicazione da Giuseppe Di Bernardo rettificherò volentieri.
Io mi auguro solo che mi si paghi per il lavoro come è giusto che sia, mi pare che due anni di pazienza siano abbastanza.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti, intervengo brevemente perchè sono stato tirato in causa pubblicamente in una faccenda che mi riguarda solo parzialmente e che nelle sedi appropriate sto cercando di risolvere.
Rispondo specialemnte ad Alessandro Bottero, ma avro molto piacere di parlargli in privato per chiarire la questione.

La Free Books ha pagato regolarmente tutti i disegnatori della serie L'Insonne DIRETTAMENTE.

Lo provano le ricevute di pagamento e certamente i disegnatori (faccio riferimento anche a Daniele Statella che frequenta questo blog e che potrà testimoniare che di certo io non facevo da intermediario).

Lo stesso Fabiano ha realizzato il n°7 della serie ed è stato direttamente pagato dalla casa editrice. Prego Fabiano di confermare o smentire.

Io di certo non mi sono "intascato" i soldi di qualcuno e prima che davvero telefonino gli avvocati vi pregherei di andarci piano con le parole. Detto questo non aggiungo pubblicamente altro ma resto a disposizione degli interessati.

Buon lavoro.

Giuseppe Di Bernardo

Capitan Ambù ha detto...

Salve Giuseppe.

Confermo tutti i pagamenti sono stati direttamente pagati dalla Freebooks.

Anonimo ha detto...

"E' chiaro che chi è stato pagato non debba dirlo pubblicamente, visto che di norma dovrebbe essere così.
Perchè dovrei dire pubblicamente che le case editrici con cui ho lavorato e lavoro mi pagano, se non fosse così sarebbe un hobby non una professione."

no.
non è così.
se tu apri un topic su un forum dicendo "non mi hanno pagato!!!!!", e accusi una casa editrice, poi quando ti pagano cerca di dire a tutti che la questione è risolta,perché sennò otto mesi dopo ancora mi ritrovo le stesse accuse, visto che su internet non si cancella mai nulla.
e a me, come direttore editoriale della Free, da fastidio che ci si sia fermati alle accuse, e le persone che sono state pagate, non abbiano ancora detto "ok. le cose si sono risolte."

è facile alzare la voce. dovrebbe essere altrettanto facile dire "abbiamo risolto".

cavenago è stato pagato? e allora, anche solo per chiudere la cosa, dica a tutti che è stato pagato.

secondo.

a me la questione ambu-soldi-insonne e altro interessa poco.

a me da fastidio questo alzarsi tutti armi in pugno adesso, per attaccare la Free.
volete l'elenco degli editori che pagano tardi, o non pagano, o dicono cazzate agli autori, o che prima dicono una cosa e poi non la fanno?

non fate le verginelle, ches ono anni che vivete nel mondo del fumetto italiano e i nomi li conoscete benissimo, come me.

sapete benissimo che pinco non paga, che caio paga la metà di quello che ti diceva, che caio è lentissimo.
ma i nomi di tizio, caio e pinco non si fanno mai.
si fanno solo della free.



e allora non mi va.


ambu, pensi di aver subito un torto? chiama un avvocato, fai mandare una raccomandata con ingiunzione di pagamento.

ma FALLO, non stare qui a dire "pagatemi!".

sei convinto che la free ti debba dei soldi? allora fai qualcosa.

se nno la fai....perché non la fai?

perché "l'editore è in difficoltà"? ma per piacere.... già a settembre 2008 dicevi le STESSE cose su graphite "non mi pagano", e a chi ti diceva "vai dall'avvocato" nicchiavi.

perché? forse perché la cosa non è così lineare?


nel contratto dell'insonne c'è scritto che i soldi andavano dati a pagamento dell'opera COMPLETA in ogni sua parte, all'autore, o a persona da lui indicata.
ossia i soldi per l'insonne dieci , o il 7 , o il 3, il 4 o il 5, dovevano essere dati quando l'albo era consegnato TUTTO INTERO, a una persona sola, che poi, se si era avvalso di altri, dava LUI le parti spettanti a ciascuno.

ripeto: sei convinto che la Free debba pagare? bene allora metti insieme i FATTI (ossia contratti Free BOoks - autore dell'insonne) e/o contratti free books fabiano Ambu), le fatture che dovresti aver spedito. FATTURE, non cedolini.
prendi tutti i dati, e vai da un giudice di pace, o da un avvocato.

ma fallo.

alessandro bottero

ps. per di bernardo
io non so cosa sia successo, né mi interessa. sono problemi di una gestione passata.

so solo che mi da fastidio questo clima di attacco alla Free.

alessandro bottero

Daniele Statella ha detto...

Qui siamo al ridicolo!tirare in ballo giuseppe è il colmo...
Confermo che i pagamenti avvenivano via bonifico diretto da Freebooks al sottoscritto in seguito alla presentazione da parte nostra della solita nota con ritenuta d'acconto.
Mai avuto un centesimo da Giuseppe, anzi no, una volta mi offerto una pizza ma eravamo al lago maggiore, quasi in svizzera, non so se vale...

Capitan Ambù ha detto...

Caro Alessandro.

La lettera da parte di un avvocato aveva allora un costo minimo di 100 euro ed è stato il primo a consigliarmi di evitare una causa per una cifra così irrisoria.
Il giudice di pace arriva fino ad un risarcimento di 500 euro.
In quel periodo non ero economicamente in grado di sostenere una causa ed ero troppo impegnato a sopravvivere visto che avevo un buco di quasi mille euro con un affitto da pagare, bollette e spese di altro tipo.
E' ridicolo che debba discutere del perchè non faccio una causa in Italia, la verginella mi pare di non essere io.

La mia è stata una reazione al tuo articolo, si ero profondamente incavolato per non essere stato pagato per un lavoro, se pensi non abbia ragione di esserlo è solo il tuo punto di vista.
Io ho detto quello di cui sono a conoscenza, cioè che non ho ricevuto compenso sul numero 10, invece del numero 7 ho percepito il pagamento completo da parte della Freebooks seppur con un discreto ritardo.
Io non ho idea dei retroscena della casa editrice, io sono a conoscenza della mia situazione e ho tutte le mail inviate alla casa editrice.

Non ho mai messo in dubbio le motivazioni del sign. Cerboni tanto che ho trovato giusto pubblicare la sua mail che mi pareva spiegasse bene il suo punto di vista.

Se permetti ho tutto il diritto di rendere pubblico questo comportamento, sono sempre stato contrario al silenzio dettato da intimidazione.

Riguardo a questa tua frase:

-a me da fastidio questo alzarsi tutti armi in pugno adesso, per attaccare la Free.
volete l'elenco degli editori che pagano tardi, o non pagano, o dicono cazzate agli autori, o che prima dicono una cosa e poi non la fanno?

non fate le verginelle, ches ono anni che vivete nel mondo del fumetto italiano e i nomi li conoscete benissimo, come me.-

Scusami ma a me è la prima volta che mi capita di non essere pagato per un lavoro.
Ho lavorato in altri ambiti e non mi è mai successo.
Riguardo al fumetto ho collaborato con la Star Comics, l'Arcadia, la Becco Giallo ed ora la Bonelli e sono stato sempre pagato puntualmente e in base agli accordi presi.

Non c'è nessun clima di attacco alla Free, ma se tu Alessandro dici pubblicamente:

-Aggiungici che la Free ultimamente “gode” di un pregiudizio negativo tra i lettori e le fumetterie, sia per la qualità di stampa, sia per vecchie voci di compensi non pagati (voci vecchie di otto mesi, che stranamente però quando torna in ballo la Free vengono SEMPRE riprese e fatte passare come nuove, strano, eh?), mentre prima godeva di un pregiudizio positivo.-

Dici qualcosa di non vero, perchè non c'è nulla di strano nel dire che una casa editrice che non risponde alle mie mail riguardo al pagamento possa essere criticata pubblicamente.
Io sono la parte lesa in questa vicenda e mi ritrovo ad essere accusato di screditare una casa editrice che non mi paga da due anni.
Io non ho interesse, come fornitore, a sapere chi è la persona che deve versare il pagamento nel mio conto questo è un problema che riguarda il rapporto interno alla casa editrice.
Io come fornitore so che il mio lavoro è stato puntualmente consegnato e pubblicato sul numero 10 dell'Insonne, purtroppo non ho ricevuto un pagamento e non ho ricevuto risposta alcuna dalla casa editrice.
Se Statella come dice è stato pagato dalla Freebooks perchè io devo esserlo da Giuseppe Di Bernardo due anni dopo?

Poi il sign Cerboni ha espresso il suo punto di vista in quella mail e ne prendo atto.

Anonimo ha detto...

Gentile Alessandro, dici che non ti interessa della vecchia gestione de L'Insonne ma ti esprimio sul contratto. Un contratto che non aveva neppure la data in cui è stato stipulato. Ma questa è una questione marginale.

Dici:
"Nel contratto dell'insonne c'è scritto che i soldi andavano dati a pagamento dell'opera COMPLETA in ogni sua parte, all'autore, o a persona da lui indicata. ossia i soldi per l'insonne dieci , o il 7 , o il 3, il 4 o il 5, dovevano essere dati quando l'albo era consegnato TUTTO INTERO, a una persona sola, che poi, se si era avvalso di altri, dava LUI le parti spettanti a ciascuno."

Cito il contratto che posso esibire:

4) Compensi e Royalties
A titolo di compenso per il lavoro svolto dagli autori, l'editore si impegna a riconoscere l'importo di € OMISSIS omnicomprensivo per ogni albo disegnato. Il pagamento avverrà alla consegna della fattura lavoro, la fattura potrà essere presentata dagli autori o da persone da loro indicate.

Mi pare che ci sia scritto qualcosa di diverso... ovvero che ogni fattura lavoro sarebbe avvenuto un pagamento a gli autori o a chi ha svolto il lavoro.
Quindi BASTA sostenere che io abbia mai fatto da tramite economico tra Editore e disegnatori. L'ho fatto solo nei confronti di matteuzzi, ma per un preciso accordo tra di noi.

Aggiungo per dovere di onestà che la Free Book ha pagato (anche se con ritardi di 8 mesi) TUTTI gli autori de l'Insonne, compresi quelli che lavoravano ad episodi che sono stati accantonati quando la gestione editoriale è stata assunta da Andrea Materia. Gli unici che non sono stati saldati, siamo io e Fabiano e io non ho mai protestato pubblicamente per quel denaro non avuto.
Per mettere la parola fine alla discussione in cui sono stato tirato in ballo impropriamente, aggiungo che certamente il mancato pagamento di Fabiano è dovuto ad una serie di sfortunate cause e che proprio in questi giorni sto cercando di sistemare. E' a quello che fa riferimento l'Editore nella mail. Per quanto mi riguarda, sono grato alla Free Books per aver investito sul progetto dell'Insonne, i problemi e le discussioni di questo tipo sono endemiche nel lavoro ma sarebbe meglio risolverle nelle sedi adatte.

Giuseppe Di Bernardo

nerosubianco ha detto...

Ma perchè se uno non viene pagato da una casa editrice non ne può parlare?
In tal caso se ne assume le responsabilità no?
Il problema è che quando in Italia si cerca di far valere leproprie ragioni si è taggati come sovversivi.
Per quanto mi riguarda massima solidarietà a Giuseppe e Fabiano per quanto accaduto.
.....
A questo punto però mi viene un dubbio? non sarà capitato anche ad altri autori lo stesso problema?
Ai posteri larga sentenza....

Anonimo ha detto...

Neanch'io sono stata pagata dalla Free...

Capitan Ambù ha detto...

Perchè rimani anonima? Rimanendo anonima non esisti.
Sono daccordo con Claudio, nemmeno io capisco questa omertà che porta solo a peggiorare il sistema italiano.

Poi non lamentiamoci se stiamo affondando, non diamo sempre la colpa a governo, istituzioni, datori di lavoro etc. assumiamoci delle responsabilità mi pare che sia il momento giusto per farlo.