Ebbene si è una provocazione a tutta quella marea di cialtronate lette su facebook. Voglio dire la mia come ho fatto gia in passato sulla questione.
Un professionista vero, cioè in grado di comprendere l'etica, i diritti e le regole del mestiere, conosce la differenza tra citazione/omaggio e copia o furberia.
Gli unici che hanno diritto di rispondere pubblicamente al lettore che chiede chiarezza sono l'autore stesso o la casa editrice che l'ha pubblicato.
A tutti gli esordienti e futuri fumettisti consiglio di guardare in alto per migliorare altrimenti il rischio è quello di perdere quella passione che è il motore del fumetto, seguire certe orme porta solo ai margini di un burrone.
Se un professionista non comprende la differenza tra omaggio e copia forse non è abbastanza preparato sulla questione.
Un bel fumetto o disegno non è quantificabile in velocità, lentezza, citazione, tecnica usata ma solo nella qualità del risultato.
La crescita avviene osservando anche il lavoro altrui ma sempre esprimendo un personale punto di vista.
Io ho bisogno di avere i fumetti del lentissimo Travis Charest e quelli del velocissimo Carlos Gomez, perchè a me il fumetto piace vario, ed ogni autore è un individuo che ha tempi e sensibilità uniche, è proprio questo il bello del fumetto.
Stabilire delle regole di tempo e risultato è come usare il grafico Prichard per la poesia (l'Attimo fuggente, sono un ri-copione).
Quello che ho letto in questo periodo su social network o blog è solo il riflesso di questa nazione malata dove l'interesse personale va oltre quello della comunità, quindi se si conosce il furbetto gli si scusa la furberia. Mi spiace ma così dimostriamo che da quello che ci sta accadendo non abbiamo ancora imparato nulla.
Non è una questione di gogna mediatica, bisogna ristabilire l'etica in ogni professione e quindi pretendere una maggiore correttezza per il bene di tutti. Pretenderè onestà è un diritto ed un dovere, senza per questo incorrere in umiliazioni, insulti o richieste di teste mozzate.
Il fumetto è un mestiere che si fa per passione non certo per arricchirsi, se cominciamo a fare i furbetti anche qui come possiamo pretendere correttezza da chi ci governa o ci dirige?
Io credo che la risposta spetti solo alla casa editrice ed ai diretti interessati, mi piacerebbe per una volta scoprire che dietro una professione esiste anche una professionalità.
Errare è umano perseverare è diabolico...
...ma perdonare è divino!
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