martedì 27 gennaio 2009

E arrivano le prime critiche...

Oggi mi è stata girata una mail diretta alla casa editrice Becco Giallo che riguardava una critica che è stata mossa verso il libro "Il Massacro Del Circeo".

In questo Blog QUI si discute della locandina della mostra e del libro, naturalmente senza leggerlo.

Il primo commento è questo e ne seguono altri che delineano alcune facce della nostra bell'Italia:

-Dubbio del mattino, nello stesso giorno in cui si legge delle conigliette di Playboy a Sanremo e contemporaneamente della consueta, abile, messa in accusa dello “straniero” invece di un’intera cultura che allo stupro occhieggia. La nostra cultura, grazie.
Dubbio fortissimo, dicevo, sollecitato da una donna in gamba via mail.
Notizia: graphic novel sul massacro del Circeo. Editore Beccogiallo. Qui notizia e tavole.
Commento. Non posso giudicare un libro da una copertina. Ma la medesima, perdonate, mi ripugna. Eccola.

Loredana Lipperini.

Quello che mi sorprende è che la signora Lipperini ripugni il disegno non il fatto in se, non che uno dei tre individui in questione è tornato in libertà poco tempo fa, non che uno dei tre ha ucciso di nuovo quando era in libertà vigilata, indigna invece l'illustrazione.

Ho fatto questo libro dedicandomici completamente e come me Leonardo Valenti, credendo che sia giusto discutere di violenza sessuale e di giustizia, la Becco Giallo da anni ormai fa cronaca giornalistica con il fumetto colmando una lacuna di informazione presente negli altri media.

Ci viene chiesto di rispondere se abbiamo contattato le vittime, non abbiamo potuto farlo perchè sono morte entrambi, potevamo contattare i carnefici e chiedere se erano daccordo. Se fossi uno dei familiari sarei indignato con chi ha permesso la scarcerazione di Izzo e Guidi e la fuga di Ghira non di un libro che ricorda la vicenda descrivendone l'efferatezza.

Una vicepreside di una scuola di Bergamo ha censurato questa locandina ritagliando le due figure femminili perchè erano nude con un bel taglio di forbici, non mi sembra di vivere nel 2009.

Mi si chiede di rispondere alle critiche, mi pare il caso di non farlo se non nel mio blog, ormai sono a conoscenza dei meccanismi che muovono Internet, una volta che intervieni nasce l'attacco e la polemica fine a se stessa .

Leggiamo il fumetto prima di discuterne, poi potrò rispondere delle scelte fatte, non sono mai stato volgare in tutto il fumetto ma la violenza è violenza e non ci si può nascondere dietro un dito, si parla di cosa è o cosa non è arte senza avere la minima cognizione di quello che è contenuto nel libro, ci si ferma alla copertina.

Il verde di copertina è una scelta editoriale come il formato e la disposizione dell'illustrazione, abbiamo discusso tantissimo per ottenere il risultato finale che mettesse daccordo un pò tutti, ma non mi pare che il disegno renda merito alle azioni dei tre criminali anzi penso che ne descriva l'innegabile spregevolezza e malvagità, il rosso è un colore violento dalle molteplici simbologie e valenze, è il colore del sangue dell'aggressività, ma anche della passione per quello che è solo l'insieme dell'illustrazione e il contesto della storia possono darne il vero significato, racchiudere il suo significato ad una simbologia nazista è riduttivo e furoi tema.

Mi chiedo perchè possa disturbare tanto un libro che affronta questo avvenimento storico, se qualcuno pensa ad un rientro economico si sbaglia davvero molto, io l'ho fatto perchè credo che il fumetto possa discutere qualsiasi tematica, e in Italia disturba sentire parlare degli scheletri nell'armadio.

Se seguissimo le critiche che mi e ci vengono mosse probabilmente il fumetto, come il cinema e la tv dovrebbe proporre spensierati argomenti di derivazione Vanziniana (dal regista omonimo) qualcosa che la mente accetta in maniera indolente.

Io ho un'altra idea della mia esistenza, sono cosciente di vivere volente e nolente in una società in cui mi devo fare carico anche di alcune responsabilità, il mio mestiere è comunicare e cerco di farlo nel modo migliore con tutti i limiti che mi sono concessi, ma accusarmi di essere volgare e di approffittare di un argomento di cronaca paragonandomi alla televisione di Bruno Vespa, rispondo dicendo che non avete davvero capito niente ne di me ne del media fumetto.

Leggete il fumetto e poi possiamo discutere e indignatevi per delle cose serie che ce ne sono tante, la crescita del razzismo nei confronti degli extracomunitari, l'intolleranza nei confronti dell'omosessualità, la giustizia che non è più uguale per tutti, il conflitto d'interessi, la crescità della povertà, le guerre sparse per il mondo, la pedofilia etc...

Cara Loredana Lipperini ora hai argomenti di cui indignarti sul serio.


9 commenti:

nonethousand ha detto...

Il mio piu' sincero appoggio ai due autori... ogni altro commento e' superfluo

Capitan Ambù ha detto...

Figurati che la concorrenza ha giudicato i disegni e lo storytelling non eccelsi...per carità ognuno giudicherà dopo aver letto il libro ma è come se io andassi da un collega e durante una sua presentazione criticassi il suo lavoro...mi pare un pochino fuoriluogo.
Sono sempre convinto che l'etica prima o poi paghi e comnunque appena leggerai il libro mi dirai.

Unknown ha detto...

Sono allibito di come possano essere superficiali certe persone. Scandalizzati da una copertina? Ma siamo matti? Ma in che paese stiamo vivendo? Vai avanti per la tua strada Fabiano e ignora questi deliri.
Appena passo da Loriga prendo il libro.
Ciao

Fabrizio ha detto...

Quel post è di una superficialità che mette il prurito...

Complimenti, invece, per la locandina. Ben realizzata e ben progettata.

Fab

Capitan Ambù ha detto...

Io non sono contrario alle critiche, ben vengano, ma non accetto di appiattire un discorso e un lavoro che è costato tempo fatica e impegno per tutti quelli che hanno lavorato al progetto.
Ho postato tutte le idee per le cover e poi si è scelto in base alle esigenze editoriali e a quelle autoriali. Una decisione che poteva accontentare tutti mediando i propri gusti e opinioni al riguardo.
Quello che davvero mi disturba è che si trovi addirittura ripugnante e offensiva la locandina della mostra.
Poi dal giornalismo mi aspetto qualcosa di più di un aggettivo.

Anonimo ha detto...

Infatti mi indigno, caro Capitan Ambu. Per le falsità che mi attribuite senza neanche conoscermi. Per puro caso, il fatto che la maggior parte delle commentatrici abbiano provato la mia stessa reazione, non ti dice nulla? Io non ho mai espresso un giudizio sulla tua persona, come tu e i tuoi sostenitori state facendo nei vostri blog. Ho espresso un giudizio su un disegno. Se questa è la reazione, un applauso.
Loredana Lipperini

Capitan Ambù ha detto...

Bhè ho espresso la mia opinioni nei confronti della professionista non della persona.
Non sono mai caduto in atteggiamenti e considerazioni volgari.
Non ho eserciti schierati dalla mia parte e nemmeno mi faccio forza di chi la pensa come me per avvalorare le mie convinzioni.
Non sono io la persona che ne cita altre per dire che quel che pensa è giusto, ho raggiunto una certa maturità per portare avanti le mie idee senza aver bisogno della claque.
Io non ho attribuito falsità, ho espresso la mia opinione legittima nel mio blog come lei ha fatto nel suo, giudicando molto superficialmente il mio lavoro e dimostrando oltretutto notevoli lacune nella conoscenza del media fumetto e dell'analisi di un'opera.
Se rilegge forse si renderà conto che ho semplicemente copiato le sue parole e le ho commentate, senza utilizzare aggettivi dispregiativi come ha fatto lei, o riducendo ad un banale "vaffanculo" al blog come lei ha fatto con il libro di cui sono coautore.
Semplicemente da una giornalista pretendo molto di più.

Unknown ha detto...

No, capitano. Il "vaffanculo" era rivolto a un commentatore che sosteneva che io ritenessi il fumetto roba per bambini. Ammetterai (mi permetto il tu, ma posso passare al lei, se richiesto) che non è gradevole, visto che abitualmente io vengo attaccata dai letterati per il motivo opposto.
Può darsi, nè l'ho mai negato, che le mie competenze tecniche sul fumetto siano scarse. Difatti, sono intervenuta da lettrice su un blog personale e non sulla pagina di un quotidiano. Eppure credo che anche la sensibilità di una lettrice possa essere presa in considerazione. O comunque essere espressa.
Ripeto la domanda: è casuale che le commentatrici abbiano provato la mia stessa sensazione? Siamo tutte bigotte, conservatrici, democristiane, ignoranti, incapaci (eccetera) oppure c'è qualcosa che può disturbare una donna, in quell'immagine?
E' o no legittimo chiederselo? Nessuno, MAI, ha contestato la legittimità del trasformare in fumetto un episodio di cronaca nera. Si sta parlando del "modo", almeno di quello espresso in quella copertina/locandina. Per il resto, aspetto di comprare e leggere il fumetto.
Quanto al vaffanculo, tornandoci: siamo al bis di una discussione precedente, sempre sul mio blog,quando uno scrittore si è permesso una pernacchia ad un interlocutore.
Cosa è meglio, un cordiale vaffanculo o la sequela di insulti personali a cui sto venendo esposta in queste ore?

Capitan Ambù ha detto...

Si ho frainteso il soggetto a cui era rivolta la frase, comunque le consiglio di non rispondere alle volgarità con altre volgarità, è deleterio farlo, lo dico in tutta franchezza e perchè succede anche a me spesso di volerlo fare.
Detto questo se il commento sul mio lavoro fosse giunto da un lettore o una persona non addetta ai lavori probabilmente non ci avrei fatto caso, ma lei è una giornalista che scrive pubblicamente una critica superficiale e soggettiva, lei ha il dovere di fare informazione e in quel caso di documentarsi e assumere le responsabilità di quello che scrive.
Lei non è intervenuta da lettrice visto che non ha letto, lei è intervenuta come figura riconosciuta pubblicamente per il suo ruolo professionale.
Non ho trovato una qualsiasi forma di opinione oggettiva sulla critica da lei fatta.
L'immagine disturba qualcuno? Viene fraintesa? Ma qualcuno ne coglie il significato, il mio lavoro è comunque pubblico e può suscitare varie emozioni in base alle proprie esperienze personali, ma in questo caso trovo che il dibattito sia davvero troppo superficiale, almeno da come lo ha posto lei.
Faccio un esempio il bianco delle donne qualcuno lo ha simboleggiato con la purezza, ma forse non è a conoscenza o non lo sono gli altri suoi interlocutori che per la tradizione greca simboleggia la morte.
Vede ogni scelta viene fatta in base ad una certa simbologia o significato e le letture possono essere tante, ma una giornalista che si ferma alla copertina e non approfondisce prima di discutere un argomento purtroppo non posso tollerarlo, da lettore e persona che vuole e ricerca informazione.
Riguardo agli insulti io non so che risponderle, primo perchè non credo che una moltitudine di persone giustifichi la verità assoluta e secondo perchè io esprimo la mia idea dove posso essere ascoltato senza cadere in inutili polemiche da talk show.
Sono contrario agli insulti a prescindere, spero di non essere accusato anche di questo.
Se mi dicono di intervenire per rispondere agli attacchi altrimenti danneggio la mia immagine, io rispondo che la mia immagine è questa, quella che ha disegnato quella copertina, quel fumetto e che ha fatto tante altre cose che reputo valide e che mi definiscono come persona.
Non posso essere simpatico a tutti l'importante ed essere stimato da chi mi conosce e da chi legge e vede il mio lavoro.
Se mi avessero spernacchiato sul blog, e le assicuro che hanno fatto di peggio alle volte, non mi sarei preoccupato, ma si ricordi sempre e comunque che in questa società ha un ruolo che è l'informazione, come io quello di fare il comunicatore col media fumetto, io onestamente parlando, malgrado pareri discordi sento di aver mostrato il massimo rispetto della vicenda e ho sentito di dover affrontare con questo libro delle tematiche come la violenza sessuale e la giustizia (perchè anche di questo parla il libro)che ancora non sono state risolte.