mercoledì 28 gennaio 2009

La giornalista...


Io ho deciso di non rispondere direttamente alla critica mossami dal blog della Lipperini, della stessa opinione anche Leonardo e la casa editrice, ogni individuo è libero di esprimersi sul nostro lavoro pur dimostrando malgrado la sua professione di non avere i mezzi per poterlo fare.
Io con un diploma al liceo artistico uno allo IED come architetto d'interni (conseguito con una borsa di studio), una "laurea" in scenografia in Accademia di Belle Arti con 110 e lode e anni di lavoro in pubblicità come Visualizer qualcosina sul mio lavoro la conosco .
Non voglio dar sfoggio della mia preparazione, ma quando mi trovo a sentir parlare delle persone talmente presuntuose da essere convinte di saperne più di un professionista non riesco a tacere.

Ora leggo un commento della giornalista Lipperini nel suo blog:

Sentite una cosa. Se mi state dicendo che questo fumetto può essere paragonato a Spiegelman, Alan Moore, Joe Sacco, Satrapi ecc. ecc. (per non parlare di moltissimi mangaka da cui i nostri eroi avrebbero due o tre cosette da imparare), non sono io che indico il dito.
Non facciamo finta di non capirci. Non rendiamo torbide le acque facendo i difensori di un mezzo che qui si è sempre difeso. E non sto parlando di Pratt e dei fumetti considerati colti. Sto parlando di Moore (Alan, ma anche Terry di Strangers in Paradise). Sto parlando, per restare in Italia, di Giuseppe Camuncoli e Michele Petrucci che hanno disegnato Il vangelo del Coyote di Gianluca Morozzi.
Per essere più chiari.
Non sto parlando del fumetto in generale come state cercando di dire voi. Sto parlando di QUESTO fumetto. Di questa copertina, anzi.
Il vostro discorso, amici becchigialli dell’ultima ora, non sta in piedi: seguendolo, non si potrebbe più recensire negativamente un brutto libro perchè in questo modo si offende la letteratura tutta.
Sia consentito alla vostra eccetera, infine, un cordialissimo vaffanculo al caro Albo. Che viene a parlare de “il fumetto non è roba da bambini” in un blog che si è battuto per questo almeno da quattro anni. E sentenzia sullo stupro senza aver letto mezza riga di quanto, su queste pagine, si discute da anni. Se il vostro pensiero è stato “andiamo sul blog della giornalista con la puzza sotto al naso a dimostrare quanto siamo vivi, vitali, nuovi noi del fumetto”, non avete capito niente.
Qui si parla di una copertina che a me, e a non pochi altri, disgusta. Come mi avrebbe disgustato una pagina di romanzo dove lo stesso argomento viene trattato in modo, sì, come dice Pellitteri, ambiguo.
Tra l’altro, Se non ricordo male Donatella Colasanti, una delle due vittime, prima di morire (qualche anno fa) aveva dichiarato di non voler più essere citata e ricordata in relazione a quella vicenda. Tanto per.

Postato Mercoledì, 28 Gennaio 2009 alle 9:04 am da La Lipperini

Ora riesco a capire perchè il giornalismo in Italia è in crisi, mi chiedo quanto ci vorrà prima che qualcuno decida cosa dobbiamo o non dobbiamo leggere.
Tutti i libri citati dalla "giornalista" io li ho letti, nessuno di noi si è paragonato agli autori di quei fumetti o ha l'ambizione di farlo, però mi chiedo se secondo la Lipperini Fritz Il Gatto di Robert Crumb è da inserire in quella lista come il Satanik di Magnus e il Dylan Dog di Tiziano Scalvi?
Chi decide cosa è valido o cosa non lo è la giornalista in questione che manda un bel vaffanculo all'albo prima di leggerlo?
Visto il suo modo di interloquire e i suoi toni dubito sulla sua preparazione e consapevolezza del suo ruolo di giornalista, si ricordi comunque che non sempre chi strilla di più appartiene ad una maggioranza di persone, c'è chi la pensa come lei e c'è invece chi ha una visione del mondo completamente opposta, dove per giudicare e criticare qualsiasi libro almeno prima lo legge, altrimenti potrei fare la stesso con lei osservando il suo blog e dicendo che è una pessima giornalista, ma sinceramente non ho mai letto i suoi articoli e se l'ho fatto li ho gia dimenticati.
Tanto per.

27 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Fabiano, sono Ilaria dello Spaziobianco (ci siamo incrociati durante il 24hic 2006 di Casalecchio :) ). Sto seguendo la discussione scatenata dalla Lipperini sul suo blog e mi permetto di darti un consiglio, spassionato e disinteressato: cerca di sostenere i tuoi argomenti sul blog della giornalista, mostrati aperto al confronto e alla discussione con lei e spiega il lavoro che hai fatto. Se resti qui, l'immagine che dai è quella dell'autore offeso, con tifoseria al seguito pronta a darti ragione. È un po' un arroccamento e non è utile al lavoro che hai fatto e alla tua immagine.

Un caro saluto, con la massima stima,
ilaria

Unknown ha detto...

Infatti, io sarei molto lieta di discutere con l'autore su questo.

Capitan Ambù ha detto...

Ciao Ilaria, io non sono offeso nel mio blog ho spesso trattato questi argomenti, non sono ne offeso ne amareggiato semplicemente sbalordito.
Sbalordito non da autore ma da persona che legge, si informa e fa al suo meglio il proprio lavoro.
Io non ho mai avuto tifoseria e non ne voglio.
Se intervengo sbaglio se non lo faccio sbaglierei comunque, verrei criticato a prescindere.
Io uso la mia testa per decidere le mie scelte, il mio lavoro parla per me e come persona che ancora crede nell'utilizzo dell'intelletto mi permetto di frgarmene dell'altrui giudizio.
La mia immagine non ha nessuna rilevanza, non intendo partecipare a programmi televisivi, è il lavoro che deve essere giudicato, posso avere qualsiasi carattere mi si voglia affibbiare ma ho una personalità e intendo mantenerla integra.

ausonia ha detto...

ambù: non sono intervenuto prima. ma ho letto tutto quello che c'era da leggere sulla questione sollevata dalla lipperini.
ho letto le cose che ha scritto gipi e sento di condividerle in pieno. mi sono sembrate le uniche cose davvero ragionate e di buon senso che ho letto. quelle due figurine le ho trovato da subito un po' troppo stereotipate e visto la tematica del vostro libro... un bel po' fuoriposto. la copertina nera con l'auto nel silenzio della notte era davvero disturbante ma non banale.
personalmente credo che sulla critica della lipperini sia stata creata una polemica spropositata. quasi imbarazzante.

Capitan Ambù ha detto...

Punti di vista che spero metta in pratica anche tu quando vieni criticato.
Riguardo poi l'analisi dell'illustrazione è come al solito soggettiva, e di una banalità disarmante, le figure femminili sono sinuose bianche rivolte verso gli aggressori,etc simbologie che vanno ben oltre l'analisi che tu hai fatto in due righe.
Quindi dai ragione al fatto che quell'illustrazione occhieggiava allo stupro e sul fatto fosse ripugnante? Dall'alto di quale conoscenza? Possiamo disquisire sull'efficacia del lavoro di ciascuno di noi ma senza per questo aver la ragione suprema, almeno io mi limito ad osservare e trarre le mie conclusioni.
Tu sai meglio di me che quando si analizza il lavoro altrui è molto riduttivo definire tutto con un "ripugnate" o "banale", accetto le critiche e sono pronto a discutere le scelte che ho fatto, perchè per quanto possano sembrare inopportune qualcuno e più di qualcuno ne ha colto il senso, tu no ma altri si, leggi pure i commenti.
Ma si continua a giudicare la cover banale, ma posso aver considerato tutto il libro nell'insieme? no? Mi sembra di essere tornato all'Accademia, sono grande per le lezioni e mi pare di non averne chieste.
Ausonia sono punti di vista e ormai il discorso mi pare chiuso, la cover come la vedo io da autore funziona e non occhieggia a nulla tantomeno alla violenza sessuale anzi è proprio l'esatto contrario, l'auto può andar bene per esempio per te e Gipi ma non per chi il Massacro del Circeo non sa nemmeno cosa sia ad esempio.
Non è che l'illustrazione non funziona se lo dici tu, una giornalista, Gipi o altre venti persone sai meglio di me che non funziona così, metti in pratica quello che dici.
Poi non sta a me dare risposte sulle mie scelte e comunque io ho semplicemente risposto alla Lipperini nel mio blog, chi poi ha creato tutto questo movimento non sono di certo io, e mi pare il minimo dire la mia o forse è che si ritiene Ambu non degno di bollino blu? Tranquillo Ambu non hai agognato al bollino anzi è fiero di fare fumetto popolare ed ambiva a quello.
Poi tu mi fai questo discorso che ti accanisci per le critiche che ricevi?
Vabbè lasciamo correre il discorso è sempre il solito si accendono i riflettori e si spara sempre contro, stavolta tocca a me.
Ausonia comunque se vuoi continuare il discorso con calma hai la mia mail, ora anche Gipi sa che sei daccordo con lui e tutti sanno quello che pensi, siamo tutti felici e contenti.
Per il resto sai che apprezzo il tuo lavoro, e non mi vedrai mai porti delle critiche se non di persona (perchè se esiste un essere supremo non siamo ne io ne tu).
Ausonia ma ora sei critico o artista? Sai meglio di me che la banalità, l'artigianalità e l'arte non è una definizione che potremo dare ne io ne te ad un'opera.

Lo sapevi che rispondevo, mi conosci.

ausonia ha detto...

le critiche si possono criticare. come faccio a volte io con chi critica i miei lavori o tu in questo momento con me.
non vedo il problema. si chiama libera dialettica.
per inciso: rientra nella normalità delle cose.

"...simbologie che vanno ben oltre l'analisi che tu hai fatto in due righe."
infatti non ho fatto nessuna analisi, per il semplice fatto che dico di sostenere l'analisi fatta da gipi. ci siamo? e la sua mi sembra ben argomentata.

per quanto riguarda "l'auto può andar bene per esempio per tema non per chi il Massacro del Circeo non sa nemmeno cosa sia ad esempio"
boh. credo che il titolo "IL MASSACRO DEL CIRCEO" fosse già più che sufficiente. non è che poi una copertina mi debba per forza raccontare tutta la storia contenuta all'interno. ti faccio un esempio banale: la copertina di "brancaccio" non aveva nessun elemento descrittivo della storia. e neppure il libro di marco e francesco su ilaria alpi.

vabbeh, quello che ti volevo dire te l'ho detto. ma non te la prendere, nessuno ti sta mettendo sul rogo. si discute in modo civile. mi pare.

Capitan Ambù ha detto...

Se non sono sembrato civile me ne dispiaccio ma la dialettica prevede anche uno scontro verbale i soliloqui lasciamoli ai politici e a quelli che presumono di avere la conoscenza e la verità tra le mani.
L'analisi di Gipi è ben argomentata perchè è Gipi o perchè è daccordo con la tua?
Invece le persone che hanno fatto un'analisi diversa non hanno argomentato bene o il fatto è che non concordi con loro?
Per fortuna hai anticipato la banalità dell'esempio, l'illustrazione di Stassi e di Ripoli (che trovo geniale) paragonata alla mia...che centra?

Sarò io che forse non comprendo ma mi pare di vedere un gatto che si morde la coda mentre si arrampica sugli specchi, scusa ma lo sfottò è purtroppo parte del mio carattere.
Anche io ho detto quello che dovevo dire ovunque e con chiunque.

Ho solo capito che una cover che è banale e semplicistica ha suscitato tutte queste emozioni contradditorie.

Speriamo che almeno qualcuno legga il libro altrimenti invece di fare fumetti mi metto a disegnare cover per libri dalle pagine bianche.

ausonia ha detto...

sì, vabbeh... fabiano, fatti una sana dormita.
e magari rileggiti i miei commenti domani. a mente fresca. così forse capisci anche quello che ho scritto.





buonanotte, eh?

Capitan Ambù ha detto...

Li ho riletti, ma il discorso non cambia, non hai ragione dal mio punto di vista e credo non solo dal mio visto che siamo tutti esseri senzienti.

Io vado a dormire ma tu riflettici su, almeno compensiamo le nostre lacune reciproche.

Buona riflessione eh?

ausonia ha detto...

. . .

Capitan Ambù ha detto...

ZZZ...

Anonimo ha detto...

le vostre intenzioni saranno sicuramente state le migliore, ma i fatti sono questi: avete preso uno degli eventi di cronaca più sconvolgenti della storia italiana e ne avete fatto una copertina buona per farsi qualche sega in allegria: i tre uomini predominanti e demoniachi, le due fichette submissive, con corpi e lunghi capelli alla manara. ben venga la masturbazione, per vengano gli uomini demoniaci, ben vengano le donne submissive nei fumetti, nel cinema, nell'arte. ma avere usato la storia del Circeo fa schifo. proprio perché un sacco di gente non la conosce più ormai. per rispetto a Donatella Colasanti che è morta da poco e aveva chiesto di essere dimenticata. spero che almeno Izzo dal carcere dove adesso sconta anche gli ultimi due omicidi lo legga e lo apprezzi, lui sì che non è bigotto.
Barbara

Capitan Ambù ha detto...

Non credo che esista un solo uomo capace di un atto simile con questa cover, si fa prima ad accendere la tv a qualsiasi ora.
Una tua opinione che tra l'altro dimostra che non hai letto il libro.
Io spero che il libro lo leggano le nuove generazioni, chi non conosce i fatti o solo parzialmente, perchè fondamentalmente il libro ha quello scopo, informare e far pensare.

Non capisco cosa centra il bigottismo, non mi sembra di aver mosso accuse di questo tipo a nessuno.
Sei libera di esprimere quello che pensi ma permettimi di essere altrettanto libero.
Questa illustrazione ha toccato dei nervi scoperti, ha sdegnato, ripugnato, indignato, offeso, sono stati elargiti i termini peggiori per descriverla, mi pare che rispecchi perfettamente ciò che si prova conoscendo la vicenda.

Io consiglio di leggere il libro, altrimenti non risulta banale la cover ma solo chi esprime giudizi senza capirne il significato.

Straccia pure la copertina se preferisci, non buttarla però, leggi il libro e poi riprendila, secondo me puoi capire il significato dell'illustrazione.

Leonardo Valenti ha detto...

"ne avete fatto una copertina buona per farsi qualche sega in allegria"

Fabiano, chi scrive un commento così non merita risposta, dammi retta.
Leggi il bel pezzo sull'Unità di oggi, piuttosto.
C'è chi ha letto il volume, l'ha capito e ha citato il riferimento narrativo/visivo più vicino alle nostre intenzioni. Ti lascio scoprire da solo qual'è, leggendo l'articolo.
Buon compleanno!
L

Anonimo ha detto...

Solo una piccola precisazione a difesa della Lipperini.
Non "manda un bel vaffanculo all'albo prima di leggerlo" ma manda affanculo l'utente Albo ("un cordialissimo vaffanculo al caro Albo") che aveva fatto un commento del tutto a sproposito.

Capitan Ambù ha detto...

Non c'è bisogno di difenderla, ha gia chiarito lei e tra l'altro ho ammesso di avere frainteso, nell'isieme dei commenti mi ero perso quello.
Ma continuo ad essere della mia idea riguardo alle considerazioni fatte nei confronti del mio lavoro.
Comunque chi leggerà il volume potrà trarne le dovute considerazioni.

Deimos ha detto...

Ciao Fabiano, ho letto molto attentamente il discorso che ne sta venendo fuori per questo tuo nuovo lavoro. Tasgliando subito la testa al toro, è voglio subito sottolineare che è una mia personale scelta di posizione, ammetto che guadagnare dei soldi sulle tragedie altrui, è una delle cose che meno amo al mondo. Ok, alcuni mi potranno dire che si tratta di informazione e di libertà creativa o di opinione ma penso che ci sia già abbastanza violenza al mondo per continuare a proporre storie (e parlo anche del cinema), tratte da avvennimenti realmente accaduti - certo, qualcuno potrebbe ribattere che se invece della vicenda del Circeo si creava una storia simile, le cose non sarebbero cambiate ma quelli sono punti di vista.

Detto questo, è anche vero che gli autori di fumetti, cosi come tantissimi altri al mondo (cinema e libri), sono liberi di raccontare quello che più desidarano e di lucrarci anche sopra ma ciò non toglie che ad alcuni questo può dar fastidio. Questo libro è uscito in concomitanza con tante nuove tragedie di violenza sessuale che stanno avvenendo in questi giorni (qui a Bologna le ultime del 9 gennaio e del 26 hanno tormentato parecchio) e ha suscitato lo scalpore che tutti prima o poi vediamo e ci chiediamo, possibile che con tutta la violenza che ci sia, gli autori in questione dabbano proporre alla gente proprio una storia del genere? Non basta la negatività della realtà, ci vuole anche quella della realtà a fumetti?

Forse le basi di tanto accannimento sono proprio queste. Riguardo la cover, la persona in questione può essere stata scandalizzata dalle ragazze nude o dallo sguardo crudele dei tre uomini, chi lo sa cosa ha scatenato tale critica verso i vostri confronti - può essere l'insieme delle cose di cui ho scritto oppure altri fattori che difficilmente coglieremo.

Capitan Ambù ha detto...

Certo che parlare di lucro per un libro come questo è veramente ridicolo, non ho idea della tiratura, ma ho ben idea di quanto percepirò e lucro o guadagno non è un termine che può definire gli oneri di questo lavoro.
Ma mi aspettavo anche questo commento comunque.
Ti dico solo che su questi libri si guadagna a percentuale che è quella dell'editoria, e chi scrive ha idea di cosa parlo.

E' lo stesso discorso che si è fatto per Saviano e per Gomorra, però ci ha guadagnato, smettiamola di fare i sapientini.
A me da fastidio pestare la cacca dei cani ma non sono a favore dello sterminio di quei poveri animali che espletano solo le loro funzioni.

Non tutti fanno i fumetti per guadagnare, anzi quando lavoravo a teatro facevo sì i miei bei soldini, io faccio fumetti perchè voglio raccontare delle storie.
Il libro ha un'anno e mezzo di gestazione, era prevista l'uscita per Lucca poi posticipata per motivi che dipendono dal caso, era prevista da tempo, poi le violenze sessuali accadono anche quando non accendi la TV oppure in caso di campagna politica.
Il Massacro Del Circeo non è solo uno stupro è molto di più e molto peggio è una pagina profondamente nera della nostra storia.
Dimmi, tu sai quello che realmente è accaduto? Devi essere sincero.
Il libro vuole documentare, ma continuo a rispondere a dubbi di persone che non leggono il libro e questo mi pare davvero assurdo.

Deimos ha detto...

"Certo che parlare di lucro per un libro come questo è veramente ridicolo"

Sarà anche ridicolo ma nel bene o nel male e, ripeto che è una mia presa di opinione, non farei mai dei soldi anche se pochi da una tragedia altrui, ancora meno se la persone che ha subito la violenza ha espressamente chiesto di essere dimenticata, m sembra che si voglia si far ricordare una tragedia, ma non bastano quelle recenti? Dobbiamo infangare anche le volontà delle vittime?

"E' lo stesso discorso che si è fatto per Saviano e per Gomorra, però ci ha guadagnato, smettiamola di fare i sapientini"

Saviano ci ha guadagnato sia i soldi che le minacce. Per le minacce nulla da dire. Per i soldi sono sicuro che non li ha disdegnati e comunque la vicenda fra Saviano e voi mi sembra un po differente ma correggimi se sbaglio.

"Il Massacro Del Circeo non è solo uno stupro è molto di più e molto peggio è una pagina profondamente nera della nostra storia.
Dimmi, tu sai quello che realmente è accaduto? Devi essere sincero.
Il libro vuole documentare, ma continuo a rispondere a dubbi di persone che non leggono il libro e questo mi pare davvero assurdo"

Sinceramente non sapevo quello che era successo, cosi sono andato su internet e ho cercato di informarmi meglio.

Hai ragione Fabiano, il vostro lavoro è una documentazione di un fatto di cronaca terribile ma, quello che mi chiedo io è, c'era proprio bisogno di realizzarlo? Adesso, so che il momento con anche i recenti stupri non è stato proprizio ma non basta la violenza che leggiamo nei quotidiani in questi giorni o che vediamo al telegiornale, ci voleva anche una storia a fumetti che riporta alla luce il passato?

Mi rendo conto delle mie parole e sono anche combattuto, forse mi risulta difficile capire la vostra scelta per tre motivi, il primo è quello di guadagnare comunque da una tragedia altrui. Il secondo è il bisogno, chiamiamolo in questo caso per documentazione, di riportare alla luce un fatto tanto brutale, andando anche a coprire il volere di quello che è stata la vera vittima della tragedia. Terzo, in fatti del genere, non è tanto il voler documentare una tragedia ma quanto quello di riportare alla luce un episodio cosi malsano che la maggior parte del mondo sta cercando di combattere...ecco allora che tutti vogliono meno violenze sulle donne e voi ne uscite con un prodotto del genere.

Non so se ho reso chiaro il mi punto di vista.

Capitan Ambù ha detto...

Si è chiaro e lo giudico ridicolo.

Riguardo a Saviano era un esempio non un paragone quello che ha fatto lui ha un valore assolutamente più importante di questo libro e di molti altri in Italia.

Tu vai a lavoro? Bene non farti pagare, ma non tutti campiamo di solo ossigeno, ma da qui a definirlo lucro mi pare esagerato, valuta il peso delle parole.

Mi chiedi se è il caso di parlarne? Visto quello che scrivi la risposta mi pare ovvia, si!

Io non sono uno struzzo sono una persona e come tale affronto i problemi e cerco di dare il mio contributo per risolverli.
Con questo non significa che un problema come lo stupro si risolve con un libro ma l'informazione è alla base del miglioramento di una società.

La storia va ricordata sempre e comunque, non è mai un male discutere certe tematiche, si sta arrivando a dire nuovamente che le camere a gas sono una fantasia.

Questo libro non è per gli struzzi ma per chi vuole conoscere, capire, ricordare.

Ti ringrazio perchè le tue considerazioni mi fanno capire che un libro come questo è importante, polemiche a parte.

Deimos ha detto...

Fabiano, non ti nascondo un certo imbarazzo da parte mia verso quello che scrivi. Considerarsi intelligenti è un conto, esserlo un altro. C'erano decine di modi diversi per presentare un lavoro del genere ma convertire una tragedia in arte e una delle cose più bieche che uno possa fare, prenderci pure dei soldi sopra e nascondere la cosa come documentazione o informazione è ancora peggio. "Non hai letto il libro, non puoi capire"...cosa non posso capire? Le cose che invece hai capito tu leggendo questa cronaca e facendoci delle tavole sopra? Sono cose capite differenti da me che sono andato su internet e che mi sono voluto informare e documentare? Non capisco il caso perchè non ho letto il fumetto? Voi avete un punto di vista più cristallino sulla faccenda? Un "memento" (ma strano che non ci sia critica al fumetto, forse neanche il giornalista in questione l'hai letto) di che cosa esattamente? Di un caso che voleva anche essere dimenticato dalla stessa persona che ha avuto la malaugurata fortuna di viverlo.

Fabiano, sei un fumettista e sei libero di fare quello che ti pare ma poi non ti annoverare il diritto di essere superiore a chi ti critica perchè ogni volta dai solo questa impressione di te.

Cristiano Brignola ha detto...

C'erano decine di modi diversi per presentare un lavoro del genere ma convertire una tragedia in arte e una delle cose più bieche che uno possa fare, prenderci pure dei soldi sopra e nascondere la cosa come documentazione o informazione è ancora peggio

Giusto. Bravo. Un applauso. Allora fanculo anche a Paolini con la sua struggente ricostruzione della tragedia del Vajont. Calci in culo a Gus Van Sant con "Elephant". Pugni nelle palle al regista di "Soldato Blu". Sputi in faccia a "Schindler's List" e "La Vita è bella", passando per "Train de Vie".
Col tuo discorso, TUTTE le opere prese da fatti di cronaca (e che non mi pare abbiano devoluto gli incassi alla beneficenza) sono da condannare.

Capitan Ambù ha detto...

Io do l'impressione, veramente io sono io. Pregi e difetti, la maggior parte di autori non risponderebbero a questi commenti.
Il fatto che tu hai quella visione non dimostra che sei nel giusto.
Il fatto che io non ti dia ragione non dimostra che sono arrogante.
Io non ho letto la cronaca e ci ho fatto tavole la storia è di Leonardo Valenti.
Mi spiace ma davvero non capisco quello che dici.
Fare arte da una tragedia?
Ma chi ha detto di essere superiore?
Ma se esprimo il mio parere mi devo sentire superiore a chi o cosa.

Mettiamola così dimmi cosa fare ti rispondo o ti ignoro?
A te la scelta...decidi tu così non puoi accusarmi di arroganza.

Rispondimi cosa vuoi sentirti dire?

Anonimo ha detto...

Sono totalmente nauseata dalla copertina oggetto della graphic novel sulla tregedia del "Massacro del Circeo".
Utilizzare figure falliche e vagamente demoniache in modo così predominante e bieco è davvero troppo per il comune buon gusto e mi sposo perfettamente col pensiero della Lipperini.
Sarei curiosa di sapere il nome del resposanbile che ha autorizzato una tale volgarità.
Ecco io definirei tale copertina una volgarità. Che gli autori abbiano la decenza di scusarsi e fare un mea culpa.
Tiziana

Capitan Ambù ha detto...

In un paese libero non occorrono autorizzazioni per esprimere il proprio pensiero.

Penso non ci sia altro da aggiungere.

Anonimo ha detto...

Questa risposta mi fa pensare che dietro la scelta di utilizzare un disegno così volgare ci sia la volontà di provocare a tutti i costi per far parlare del libro. Per me è incomprensibile l'inserimento nella copertina di tre sagome nere a forma fallica e demoniaca. Forse l'autore ha voluto ed ottenuto di alzare un polverone per vendere qualche copia in più infisciandosene del rispetto verso le donne. Strumentalizzare la violenza sessuale è un atto abominevole. L'editore dovrebbe ritirare le copie e cambiare la copertina se ha a cuore il rispetto verso le donne.
In un paese libero occorre avere il buon senso di non spingersi "oltre".
Tiziana

Capitan Ambù ha detto...

Il buon senso mi porta a chiudere i commenti, non perchè non sappia rispondere ma per evitare proprio quella strumentalizzazione di cui mi si accusa.