sabato 5 settembre 2009

Serata al cinema.




E' stato definito un film dell'orrore, ma chi vive in Italia è consapevole che l'orrore è reale.
Assolutamente da vedere, un autonanalisi da fare senza ipocrisia, perchè per quanto crediamo di non farne parte siamo tutti cresciuti all'interno di questo sistema, facciamo tutti parte di una videocrazia.
Solo la consapevolezza può farci comprendere che bisogna cambiare tutto il sistema di valori che da più rilevanza all'immagine della forma rispetto alla qualità della sua funzione.
E' come se valutassimo un fumetto dal personaggio/autore e non dal valore dell'opera.

Videocracy non è solo un problema di politica, Tv e conflitto di interessi ma è un sistema squallido a cui ci stiamo adattando senza rendercene conto.
Un degrado sociale che ci sta portando verso la periferia del mondo.




Lele Mora: La popolarità può averla chiunque basta apparire.



Un film per chi è fiero di non essere un chiunque.

10 commenti:

Leonardo Valenti ha detto...

Non vedo l'ora di vederlo, Fab

Capitan Ambù ha detto...

Assolutamente da vedere, se riesci convinci più persone che puoi ad andare al cinema.
Poi mi dirai le sensazioni che hai provato.

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Vado martedì.

Leonardo Valenti ha detto...

visto, ho provato nausea e un senso assoluto di impotenza...

Capitan Ambù ha detto...

Penso che quello che viene fuori da questo film è il vuoto assoluto, dove Corona sembra il più sincero.

Schifo.

Leonardo Valenti ha detto...

Quello che viene fuori è un Paese che è stato contagiato. Per me non c'è altro modo per definire quello che è successo. Un contagio. Una malattia che ha minato le basi di una cultura e di un popolo. Ed è una malattia incurabile oramai...
Questo Paese non somiglia tanto all'Italia mussoliniana qanto alla Roma di Caligola...

Capitan Ambù ha detto...

Concordo.
Più cerco di comprendere chi mi circonda e più mi sento un pazzo in mezzo alla folla.

Dovremmo fondare una loggia, la "loggia degli onesti"...

Claudia ha detto...

Un film curioso, un documentario sociale che per la maggior parte del tempo lascia parlare gli "esempi" , non li definisco protagonisti perché all'interno del film sembrano avere un ruolo primario né tirare i fili di niente ma sembrano anche loro vittime del sistema che hanno contribuito a creare. La cosa che mi ha maggiormente divertita è che nessuno all'interno del film parla male di Berlusconi ma anzi. :D

Claudia ha detto...

Ah, dimenticavo, di tutt'altro genere ma consiglio anche, per chi lo ha perso, di recuperare "Il divo" un film curioso sul personaggio di Andreotti.

Capitan Ambù ha detto...

Il Divo è uno splendido film di Sorrentino, consigliato anche da parte mia perchè dimostra che registi bravi in Italia ce ne sono, mancano solo i produttori.
Penso che il discorso sia simile in tutti i campi dell'arte e la comunicazione, il problema sta nell'incapacità dei vertici.
Nel 500 avevamo i Medici ora abbiamo i figli dei medici...W la Dementocrazia italiota.