La coscienza spinge a guardare oltre, la vocina ti dice di non andare che hai troppe cose da fare, ma poi ti prende il Carpe Diem (causa film l'attimo fuggente) e quindi ho deciso di partire.
Naturalmente tutto concentrato in un tour de force da Bande Dessineè.
Come non andare alla mostra di Asterix.





Poi un bel giro nella zona di St. Germain per degli acquistini.
Charest toujours Charest... chissà se arriveranno in Italia sigh!







Non conoscevo Schuiten fino ad ora.

















Ha concluso dicendo che l'autore che preferisce è Sergio Toppi appellandogli numerosi aggettivi di stima che il mio francese non mi ha consentito di comprendere perfettamente.
All'uscita del negozio il gestore mi ha detto che mi attendono all'uscita del mio Dampyr, di mandare un saluto a Mauro Boselli e Majo di cui apprezzano il lavoro (io riferirò naturalmente) e mi ha congedato con degli omaggi fumettosi.
Dopo i fumetti si passa all'arte.
Ho visto la mostra Deadline le ultime opere di vari artisti consapevoli della loro morte.
In questa immagine un'opera di Immendorff.

Un regalo di cui vado molto fiero, grande Siro!

Da Parigi sono ritornato con nuovi stimoli e con la consapevolezza che il fumetto italiano tende ad essere troppo autoreferenziale confrontandosi solo con critiche e polemiche su forum e blog, si vuole essere più personaggi e meno autori.
La strada è lunga e la meta inarrivabile, quindi mi rimetto a lavoro alla luce di una lampada da tavolo.
9 commenti:
Grande Fabiano! la prossima volta pero' avverti quando passi le Alpi! ^__-
Bellissimi volumi: peccato che moltissime autori da noi non arrivino o magari bisogna prenotarli da qualche libreria/fumetteria di nicchia. Giusto per rimanere in tema, l'anno scorso la mia morosa è andata a Sarajevo e ha riportato tanti di quei fumetti (autori) che fanno davvero impallidire. Vorrei avere il done dell'immortalità solo per conoscere ogni autore al mondo...peccato che forse sarebbe impossibile comunque.
Per Nonethousand
Purtroppo ho avuto davvero troppo poco tempo, ma sono certo che capiterà una nuova occasione.
In Italia gli autori ci sono, il problema più grosso è il voler seguire a tutti i costi l'imbarbarimento culturale puntando nell'omologazione.
Toppi, Battaglia, De Luca in Italia sono nomi a conoscenza di pochi estimatori, questo è un grande problema per il fumetto italiano.
Io penso che i grandi nomi si conoscano...sono quelli piccoli e dotati di grande talento che spesso si perdono nella nebbia.
...come lacrime nella pioggia...
I grandi nomi li conoscono fuori dall'Italia.
Per buona parte dei lettori italiani Dino Battaglia è un emerito sconosciuto.
Cacca... Spacegirl potevi prenderlo anche a me... :(
Hai idea di quanto pesino i fumetti in valigia?
Il vero gioiellino è Les Armes Du Meta-Baron, senza contare Schuiten.
Se vengo a casa tua ti piego le copertine...
IHIHIHIIHHI...nicche nicche...
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