Il nuovo volume edito da Beccogiallo rievoca il celebre fatto di cronaca nera. Il fumetto che diventa cronaca giornalistica. Dalla nostra community | |
di Francesco Cascione 26 FEBBRAIO 2009 | |
Raccontare una pagina di storia che a distanza di oltre trent'anni è ancora dolorosa non è impresa facile. Leonardo Valenti e Fabiano Ambu, sceneggiatore e disegnatore, lo hanno fatto – per la casa editrice Beccogiallo – con il Massacro del Circeo: la storia di due ragazze, Donatella e Rosaria, rapite, violentate e torturate a morte da tre balordi, figli della Roma bene, tre apparentemente bravi ragazzi del quartiere Parioli. Alla sua uscita in libreria (160 pp., 15 Eu), su diversi blog di critici e addetti ai lavori si è scatenata una furiosa polemica riferita alla copertina prima che ai contenuti e alle implicazioni che la storia ha se riferita all'Italia di oggi, dove - secondo le statistiche del 2007 - sono oltre sei milioni le donne che subiscono violenza fisica o sessuale. Un vero e proprio massacro che diviene evidenza mass-mediatica solo quando utile a sottolineare quanto la mancanza di sicurezza nel nostro paese – e delle donne - sia intimamente legata alla presenza di cittadini stranieri sul nostro territorio. Tutto questo, all'annunciata pubblicazione del volume, ha lasciato il passo a discutibili dibattiti riferiti alla sola copertina. Fondo verde su cui, al margine, tre uomini - Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido – dai colori diabolici e con maschere (da ragazzi perbene?) in mano incombono su due ragazze – le vittime Rosaria Lopez (che verrà uccisa) e Donatella Colasanti – rappresentate in un abbraccio di paura, bianche, in contrasto con il nero dei loro carnefici. Generalmente diffido dalle fiction che si rifanno alla realtà. Troppo romanzate, troppo legate a format televisivi che poco hanno a che fare con il rispetto delle vittime, la cronaca dell'evento, troppo poco reali – sia su un piano storico che emotivo – per essere considerate documenti. Con il fumetto di Valenti e Ambu, però, questo non è avvenuto. I due autori hanno unito una perizia giornalistica con l'immediatezza che per sua natura il fumetto ha. La lettura non concede nulla ai carnefici, la cronaca di quei giorni maledetti – che all’epoca scatenarono le penne di personaggi come Pasolini o Calvino - scatena la stessa rabbia che molti provarono all'epoca. I tre orchi non scatenano nel lettore quella forma di complicità a cui si è chiamati quando si legge di Hannibal Lecter o si guarda un film di Tarantino ma disgustano, come l'apparente leggerezza con cui il loro reato - da poco equiparato ad altri reati alla persona - viene affrontato dalle istituzioni. Le tavole di Ambu hanno il grande merito di non indugiare sul dettaglio, non c'è la spettacolarizzazione della vicenda, ma con un sapiente utilizzo del nero e dei primi piani viene rispettato il pudore delle vittime. Il loro dolore viene compreso, la loro lotta per la sopravvivenza e la giustizia – arrivata solo in parte dopo il processo - condivisa. Quello che viene fuori è un modo nuovo di fare fumetto, di cui la Beccogiallo è diventata esemplare rappresentate. Il libro di storia illustrato non lascia da parte nulla: infatti in appendice – per consentire al lettore un primo approfondimento sui fatti e le persone - c'è un esaustiva cronistoria. Un solo consiglio: se deciderete di mettervi di fronte a questo fumetto, non fermatevi alla copertina. |
venerdì 27 febbraio 2009
Recensione Mentelocale.it
Una nuova recensione sul sito Mentelocale.it Qui
Il Massacro del Circeo a fumetti
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1 commento:
Interessante. Altrettanto interessante è il parere dei lettori su anobii.com
http://www.anobii.com/books/Il_massacro_del_circeo/9788885832480/013cf052cb2841398f/
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